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Siria, raid aerei russi e americani contro i pozzi petroliferi

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Prosegue l'offensiva militare nei confronti delle milizie dello Stato Islamico in Siria e in Iraq, guidata dalle forze russe, affiancate anche da quelle americane. La giornata di ieri ha infatti fatto registrare la concretizzazione di una strategia ben precisa, ovvero quella di colpire il Califfa...

Prosegue l’offensiva militare nei confronti delle milizie dello Stato Islamico in Siria e in Iraq, guidata dalle forze russe, affiancate anche da quelle americane.

La giornata di ieri ha infatti fatto registrare la concretizzazione di una strategia ben precisa, ovvero quella di colpire il Califfato da un punto di vista economico finanziario. Se ne è parlato molto nei giorni scorsi, quando da diverse parti era arrivata l’accusa che, in maniera più o meno diretta, arrivassero anche dal mondo occidentale ampi finanziamenti all’Isis, in conseguenza dell’acquisto di petrolio. Ieri l’aviazione russa ha portato i suoi caccia SU-34 al di sopra della zona dei pozzi petroliferi siriani controllati dallo Stato Islamico, mettendo in atto una vasta operazione di bombardamento. L’obiettivo è chiarissimo: tagliare la principale fonte di finanziamento dei miliziani, riducendo di riflesso la loro pericolosità militare. E’ chiaro anche che colpire le possibilità economiche dell’Isis significa anche indebolirne la capacità organizzativa in ambito terroristico, ma questo resta tutto da verificare.

Gli aerei russi hanno anche iniziato a colpire le autobotti che, cariche di petrolio, partono dalla zona dei pozzi siriani e da lì si dirigono verso l’Iraq. Secondo diverse fonti, sarebbero già 1500 le autobotti ad oggi distrutte da Mosca, ma gli alti comandi russi, secondo quanto ha spiegato il portavoce militare Andrei Kartapolov, hanno comunque deciso di impegnare i propri jet per questo tipo di operazioni. Lo stesso sta facendo l’aviazione USA, che ieri ha portato a termine un raid aereo presso i pozzi siriani di Dayr Az Zor, dove sono state distrutte circa 150 autobotti dell’Isis. Dalla Francia, nel frattempo, per la precisione dal porto di Tolone, è partita la portaerei Charles De Gaulle, che, secondo quanto ha riferito il ministro della Difesa francese Yves le Drien, arriverà “in zona operativa (di fronte alle coste medio orientali, ndr) entro la fine della settimana”.