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Il sismologo Giuliani avverte: 'Teoricamente possibili scosse più forti'

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Nel corso di un'intervista rilasciata a Leggo, Giampaolo Giuliani ha paventato il rischio di terremoti più forti nella zona appenninica. Intervistato dal sito Leggo, il sismologo Giampaolo Giuliani, divenuto famoso in occasione del terremoto che devastò la citta de L'Aquila, ha voluto esprimere i...

Nel corso di un’intervista rilasciata a Leggo, Giampaolo Giuliani ha paventato il rischio di terremoti più forti nella zona appenninica.

Intervistato dal sito Leggo, il sismologo Giampaolo Giuliani, divenuto famoso in occasione del terremoto che devastò la citta de L’Aquila, ha voluto esprimere il proprio parere sulla drammatica sequenza sismica in atto nell’Italia Centrale. Secondo Giampaolo Giuliani le prossime 48 saranno fondamentali per capire l’evoluzione della situazione e formulare previsioni su altre possibili scosse di elevata intensità.

‘Il terremoto di oggi era assolutamente prevedibile. Da giorni mi rivolgo alla cittadinanza per mettere tutti in guardia. Mi arrivano circa 500 chiamate ogni giorni di gente che cerca di capire. A tanti ho consigliato di non dormire all’interno di edifici danneggiati’.

Secondo il sismologo abruzzese, le prossime 48 ore ci consentiranno di capire lo scenario che avremo di fronte: ‘Potrebbe verificarsi una scossa forte, fino a 7.5 gradi. Oppure l’intensità decrescerà con scosse intorno ai 6 gradi per poi scemare. Le faglie del centro Italia hanno una lunghezza di 25 km e non possono rilasciare energia superiore a 7,5 gradi’.

Secondo Giuliani, anche in questo caso ci troveremo di fronte ad altri due o tre mesi di rilascio di energia e quindi di scosse di assestamento. Sperando sempre che una nuova spaccatura non crei una nuova serie di scosse, come avvenuto nella mattinata di domenica.

‘Si sta ripetendo – ha concluso Giuliani – quello che è accaduto nel 1703. In quell’anno i morti furono circa 6 mila e la serie si concluse con il forte terremoto che distrusse Sulmona’. Una prospettiva di certo terrificante, ma che rappresenta una realtà possibile con cui gli abitanti del Centro Italia dovranno convivere nel futuro immediato.