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Sky, la decisione della Cassazione: carcere e multa per chi evade il canone

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Carcere e multa per chi non paga il canone di Sky. La Cassazione ha stabilito che chi evaderà il canone della tv a pagamento sarà condannato al carcere.

Carcere e multa per chi non paga il canone di Sky. La Cassazione ha stabilito che chiunque evaderà il canone della tv a pagamento sarà condannato anche ad andare in carcere. E’ il caso di un 52enne palermitano “beccato” ad aver evaso il canone, o meglio, ad aver acquistato dei codici per vedere i programmi criptati. Questi codici sono venduti da terze parti i quali li offrono a prezzi molto più convenienti rispetto a Sky. La procedura in ogni caso è illegale quindi chiunque deciderà di acquistare questi codici da oggi in poi è in grave rischio.

La decisione

Carcere e multa per chi non paga il canone di Sky. Questo è la decisione che ci viene comunicata dalla Cassazione. Il tutto ha inizio con il caso del 52enne palermitato colto in flagrante nella sua attività illecita. L’uomo ha infatti ben pensato di acquistare dei codici speciali che servono per decriptare i programmi di Sky, altrimenti visibili solo possedendo un abbonamento.

Il caso

Il 52 enne ha acquistato i codici da una terza parte che svolge questa attività illecita. Può essere considerato una specie di “pusher”, di codici però. Queste persone vendono questi codici ad un prezzo decisamente conveniente, così il cliente può vedere tutti i programmi di Sky in via “quasi” gratuita. Ovviamente Sky non ci sta e stabilisce una dura pena per chiunque evada le sue regole. Il 52 enne è infatti stato condannato a 4 mesi di reclusione e ad una multa di 2000 euro. L’uomo ha cercato di difendersi dall’accusa dicendo di aver acquistato i codici su internet anche per giustificare l’assenza della smart card. La sua mossa però non è stata una delle migliori perchè ora è costretto a pagare ulteriori 2000 euro alla Cassa delle ammende.

Il reato

Chi guarda le partite o i film su Sky senza avere un abbonamento da oggi in poi rischia il carcere e una bella multa salata. Il palermitano di 52 anni ha violato la legge sul diritto d’autore (articolo 171 octies legge 633/1941) con il sistema di “card sharing”. Il card sharing è una pratica illecita che consente di condividere gli abbonamenti di qualsiasi compagnia con più persone. La condivisione riguarda sia il sistema hardware che il sistema software. Per intenderci anche il decoder fisico viene condivisio.

Come funziona

Il principio del suo funzionamento in realtà è molto semplice. Un decoder “madre” deve essere collegato ad una rete o internet o intranet. Il decoder dovrà poi fare da server centrale in abbinamento alla sua smart card. In questo modo c’è la possibilità che altri server o clienti si appoggino a questo server sfruttando la smart card del decoder madre. Così anche se il dispositivo è distante si può comunque godere della visione dei programmi e le partite di Sky. Tra il senso comune il card sharing risulta essere legale, ma non è così. In realtà è un vero e proprio reato in quanto rappresenta frode informatica prevista dall’art. 640 ter c.p.

Conclusione

Al momento si sta cercando di studiare una tecnica più efficiente di stesura dei codici e dei sistemi per renderli più sicuri e meno violabili. Intanto però la Cassazione ha dichiarato che per chiunque farà uso del card sharing saranno previste multe e detenzione. Anche per chi venderà i codici illegalmente sarà costretto a scontare una pena.