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Smantellati i successori dei Lo Piccolo e dei Graviano

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Sono 35 gli arresti compiuti all'alba di oggi dalla Squadra Mobile di Palermo, affiancata dai gruppi speciali di tutte le forze dell'ordine. Giulio Caporrimo, uomo di fiducia di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, ha ereditato il ruolo e la strategia del precedente capo mandamento Giuseppe Liga, e ha r...

Sono 35 gli arresti compiuti all’alba di oggi dalla Squadra Mobile di Palermo, affiancata dai gruppi speciali di tutte le forze dell’ordine. asf
Giulio Caporrimo, uomo di fiducia di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, ha ereditato il ruolo e la strategia del precedente capo mandamento Giuseppe Liga, e ha riorganizzato i clan, designando i reggenti nelle varie zone di sua competenza, estendendo il suo potere sul territorio di Resuttana, intrattenendo rapporti e costanti contatti con altre famiglie mafiose come quelle di Pagliarelli, di Santa Maria del Gesu’, di Passo di Rigano, di Palermo Centro, di Corso dei Mille. Un summit decisivo e’ stato monitorato dagli inquirenti il 7 febbraio scorso nel ristorante “Villa Pensabene” di Palermo, dove si erano ritrovati i piu’ importanti boss su invito di Caporrimo, nel suo territorio e a sue spese: una consacrazione del suo nuovo ruolo apicale. Alla riunione, erano presenti Amedeo Romeo, Stefano Scalici, Andrea Luparello, in rappresentanza del mandamento di Tommaso Natale; Giovanni Bosco, e Alfonso Gambino, per il mandamento di Boccadifalco; Ignazio Antonino Mannino, uomo d’onore della famiglia di Torretta; Cesare Carmelo Lupo, Giuseppe Arduino, Antonino Sacco per il mandamento di Brancaccio; Giuseppe Calascibetta, per il mandamento di Santa Maria di Gesu’, e poi assassinato il 20 settembre 2011 in un agguato; Salvatore Seidita, per la famiglia della Noce; Gaetano Maranzano, per la famiglia di Cruillas. In quel locale, aperto solo per i boss, si sarebbe discussa secondo gli inquirenti la riorganizzazione della struttura di vertice di Cosa Nostra. Fra gli insospettabili del clan di Tommaso Natale, il nucleo speciale di polizia valutaria della Finanza ha scoperto anche un pensionato dell’Amat, l’azienda trasporti della città: Calogero Di Stefano è un ex responsabile del movimento cristiano lavoratori, come lo era stato un altro boss, l’architetto Giuseppe Liga, in carcere ormai da un anno. In manette anche Nunzia Graviano, la sorella dei due boss passata a gestire gli affari dei fratelli, coinvolti nel periodo delle grandi stragi.
A settembre i boss cittadini si erano tenuti in contatto per cercare di mettere le mani sul nuovo centro commerciale di Zamparini. Un’operazione quella di stanotte avviata su ordine della Procura distrettuale antimafia di Palermo diretta da Francesco Messineo e coordinata dagli aggiunti Antonio Ingroia e Ignazio De Francisci. [youtube http://www.youtube.com/wch?v=abi82uWqspk&w=640&h=480]