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Spaccio di droga al circolo di calcio: arrestati figlio e nipote del boss

Spaccio di droga

Due pusher, figlio e nipote di un capoclan, sono stati arrestati dai carabinieri perchè accusati di spaccio di droga in un circolo di calcio.

Due pusher, figlio e nipote di un capoclan, sono stati arrestati dai carabinieri perchè accusati di spaccio di droga. In particolare, lo spaccio di marijuana avveniva in un circolo di calcio nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli. Entrando maggiormente nello specifico, i due sono stati fermati mentre uno stava cercando di far sparire nel water dieci dosi di sostanza stupefacente.

Spaccio di droga

Due persone, figlio e nipote di un boss molto conosciuto, sono stati arrestati mentre spacciavano marijuana in un circolo di calcio. In particolare, la vicenda si è verificata nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli.

I carabinieri li hanno arrestati mentre uno dei due stava cercando di far sparire nel water dieci dosi di sostanza stupefacente. Nello specifico, i due arrestati sono Antonio Reale di ventisei anni, figlio di “‘O cinese”, e il cugino Pasquale Reale, di ventuno anni. Entrambi i soggetti erano già noti alle forze dell’ordine.

La scena è stata notata da uno dei carabinieri coinvolti nell’operazione, che si era appostato in maniera tale da evitare che i due potessero fuggire. Le dieci dosi di marijuana sono state recuperate e successivamente sequestrate. Ma non solo. Antonio e Pasquale Reale avevano infatti addosso rispettivamente sessantacinque e settanta euro, che si creda possano essere proventi della vendita della droga.

I due ora sono accusati di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio e nei loro confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari.

I precedenti

Non è il primo caso comunque di uno spaccio di droga che avviene all’interno di un circolo di calcio. A Lecce, infatti, Luigi Settimo, un gestore di un circolo ricreativo, è stato arrestato e condannato ad un anno e otto mesi di reclusione e seimila euro di multa con l’accusa di detenzione e spaccio di droga.

In particolare, il provvedimento è stato emesso dal Gup Alcide Maritati e la sentenza si è svolta con giudizio abbreviato a fronte di una richiesta di un anno e quattro mesi che era stata invocata dal pm di udienza, Francesca Miglietta. Settimo era stato arrestato dai carabinieri della stazione di Galatone all’inizio di marzo.

Secondo quanto emerso dalle indagini effettuate dagli investigatori, l’uomo aveva trasformato il proprio circolo ricreativo in una vera e propria centrale dello spaccio. La perquisizione aveva permesso di ritrovare all’interno di un calcio balilla un involucro di cellophane con all’interno circa ottocento grammi di marijuana.

L’uomo, inoltre, addosso custodiva circa mille euro, come provento dell’illecita attività. Per quel motivo, Settimo fu arrestato e mandato ai domiciliari. Nel corso dell’inchiesta, è stata disposta anche una consulenza della sostanza sequestrata.

Ma per l’uomo i guai sono continuati anche nei mesi successivi. Ad agosto, infatti, è stato arrestato nuovamente. In quella circostanza, invece, i carabinieri avevano sequestrato un involucro contenente cocaina.