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Speciale intervista ai candidati a sindaco, parte quattro: Marianna Caronia

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Comincia l'intervista al candidato Marianna Caronia. Ricordiamo che chiunque volesse leggere le nostre interviste ai candidati alla poltrona di sindaco di Palermo, può consultarle seguendo i links in fondo alla pagina. Perché i palermitani dovrebbero scegliere lei come candidato? Perch...

Comincia l’intervista al candidato Marianna Caronia. Ricordiamo che chiunque volesse leggere le nostre interviste ai candidati alla poltrona di sindaco di Palermo, può consultarle seguendo i links in fondo alla pagina.

  • Perché i palermitani dovrebbero scegliere lei come candidato?
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Perché amo la mia città e ho sempre lavorato, giorno dopo giorno, per migliorarla. Perché mi sono sempre spesa in prima persona costruire una Palermo a misura d’uomo. Perché intendo instaurare un nuovo rapporto con i cittadini, che devono tornare a essere il perno dell’azione amministrativa, al di là di ogni logica di partito. Palermo è piena di tante e belle teste pensanti che assieme possono costruire qualcosa di veramente importante, a cominciare da una nuova mentalità nella gestione della cosa pubblica e della politica.

  • Qual è il suo programma per migliorare la viabilità a Palermo?

Migliorare la viabilità significa agire su più fronti. Dall’aggiornamento del Piano traffico Urbano già esistente. Alla realizzazione della rete ciclo-pedonale nell’ambito del centro storico e commerciale della città e della periferia; Incentivare l’acquisto di biciclette e moto elettriche, anche attraverso la realizzazione di “stazioni di ricarica elettrica pubblica” e di rastrelliere con protezione dai furti; Pedonalizzare la città con la realizzazione di servizi di car-sharing e car-pooling, con auto elettriche e bus-navetta di dimensioni ridotte, con immediata attuazione di servizi sperimentali lungo fasce ricadenti negli assi “Libertà-Ruggero Settimo- Maqueda” e “Corso Vittorio Emanuele”. Rivisitare le zone a traffico limitato (ZTL) con sistema di videocontrollo. E poi la riduzione dei posti auto a pagamento nel centro cittadino (“zone blu”) in favore delle aree libere. Nuove convenzione con le cooperative dei tassisti per le corse per il centro cittadino, anche con possibile utilizzo collettivo. Regolamentazione del transito dei mezzi pesanti in città, degli orari e delle modalità di carico/scarico delle merci. Occorre poi un Ammodernamento del sistema integrato del trasporto pubblico di massa, così come un piano di riordino delle linee AMAT con conseguente razionalizzazione dei percorsi e riduzione dei tempi di attesa; Bisogna poi intervenire sul Piano Parcheggi con la valorizzazione dei parcheggi esistenti poco o non utilizzati, la realizzazione di quelli già previsti e progettazione di nuovi con project financing. Serve poi concretizzare una serie di progetti sulla viabilità: l’esecuzione dei lavori per il Sottopasso/svincolo Perpignano, in viale Regione Siciliana; progetto del Sottopasso e dello svincolo Oreto, fra via Oreto e il raccordo autostradale; migliorare e numerare le uscite in viale Regione Siciliana e tutta una serie di interventi la bretella De Gasperi già prevista nel PRG

  • Qual è il suo programma per risolvere il problema rifiuti a Palermo?

-Occorre puntare sulla differenziata (fino al 65% entro il 2015) con un ampliamento del “porta a porta” a 500.000 abitanti, collegandola con impianti di recupero delle materie prime seconde ricavate e per il compostaggio di qualità per il recupero della frazione organica e nello stesso tempo promuovere la realizzazione di nuovi impianti di trattamento biologico anaerobico con recupero di energia per valorizzare le quote residue (restante 35%) senza la necessità di utilizzare la termovalorizzazione.
La nostra idea è anche quella di sperimentare sistemi di filtraggio nei mezzi di pulizia della città per l’abbattimento delle polveri sottili.
Vorremmo poi riproporre le isole ecologiche (una per circoscrizione) come spazi attrezzati per il conferimento di “rifiuti puliti” e di spazi ricreativi (per esempio l’area abbandonata fra via del Macello e via Bennici).

  • Qual è il suo programma per la creazione di nuovi posti di lavoro?

Nessuno ha la bacchetta magica ma sicuramente si possono mettere in essere una serie di iniziative per il rilancio economico e occupazionale della città, iniziando per esempio dallo sblocco degli strumenti urbanistici già esistenti, i Prusst e le aree Peep; concordando con grandi aziende multinazionali l’attribuzione di aree demaniali comunali al fine di avviare iniziative produttive e occupazionali. Incentivando e regolamentando il ruolo dei Mercati Storici, dei mercati rionali ed itineranti, con una strutturale riorganizzazione concordata con le associazioni di categoria e con i cittadini.
Bisogna prevedere progetti per la rinascita ed eventuale ricollocazione della Fiera del Mediterraneo, del Mercato Ittico e del Mercato Ortofrutticolo, con la pianificazione e realizzazione sistematica e continuativa di eventi fieristici e di aggregazione socio-economica. Valorizzare le vocazioni ambientali, artistiche e storiche della città, puntando sullo sviluppo turistico del territorio; in particolare l’area portuale e il centro storico-commerciale costituiscono zone di potenziale sviluppo di economia e di occupazione preminente.
Un’amministrazione che punta al futuro deve poi incentivare l’aggregazione di impresa soprattutto dei giovani, puntando su strumenti manageriali avanzati da affiancare alle aziende sul territorio, anche attraverso semplificazioni degli iter burocratici per l’apertura di un’azienda o di una attività commerciale, ma anche incentivare iniziative e progetti rivolti al potenziamento delle attività commerciali, culturali e sociali nelle aree periferiche della città.

  • Qual è il suo programma per i giovani a Palermo?

Dobbiamo ricominciare a pensare ai giovani come una risorsa, aiutandoli nel loro percorso di crescita umana e professionale. Penso all’istituzione di un portale loro dedicato per servizi di comunicazione e orientamento soprattutto nel mondo del lavoro e nel sociale. Si deve poi puntare alla promozione di centri musicali, artistici e della lingua siciliana, nonché scambi e gemellaggi di studenti con altri paesi comunitari.

  • Qual è il suo programma per le energie rinnovabili a Palermo?

Occorre puntare sul fotovoltaico, cominciando dalla solarizzazione degli edifici pubblici, ciò consentirebbe notevoli risparmi anche in termini economici. Quindi bisogna favorire lo snellimento delle pratiche per i privati cittadini. Altra cosa su cui peraltro avevo iniziato a lavorare durante il mio assessorato la sostituzione di automezzi pubblici inquinanti con autoveicoli a bassa emissione e car sharing. Nonché la realizzazione e la promozione di un sistema di bike sharing equiparato a quello delle maggiori capitali europee. Inoltre bisogna potenziare gli impianti per la produzione di biomasse anche di piccole dimensioni.

  • Qual è il suo programma per il rilancio della cultura a Palermo?

Si deve dare uova linfa alla vocazione della città come crocevia di popoli e culture. Penso al rilancio dei teatri e delle tante strutture disponibili, alla riscoperta delle tradizioni popolari, alla valorizzazione del sano associazionismo e degli artisti locali. Allo stesso tempo sarebbe giusto valorizzare iniziative letterarie, musicali e artistiche di vario genere promosse dagli artisti palermitani, con il supporto di un servizio di promoting e di organizzazione comunale da istituire appositamente. Per il “Festino” sarebbe bene istituire un “un Comitato per le celebrazioni” per valorizzare e fornire una caratura internazionale all’evento.

  • Considerando l’impegno di Confindustria a Palermo, qual è la sua posizione sui progetti proposti per l’ammodernamento della città?

Confindustria è sicuramente un importante interlocutore perché rappresenta una parte fondamentale della città. Il nuovo sindaco dovrà puntare sulla collaborazione con Confindustria e le altre associazioni di categoria per la valutazione di un masterplan concordato sullo sviluppo economico-sociale della città, con investimenti di capitali privati.

  • Pensa che Palermo possa puntare ai livelli di sviluppo e di benessere sociale paragonabili a quelli delle grandi città europei?

Palermo può e deve puntare in alto. Abbiamo tutte le carte in regola per uscire dalla penombra in cui la città è stata confinata da anni di scelte amministrative quantomeno discutibili. C’è da lavorare, ma basta volerlo davvero per dare nuova luce alla città.

  • Su quali partiti politici spera di contare?

Il nostro progetto è di chiara matrice civica, anche perché specie a livello cittadino, la risoluzione dei problemi e la promozione dello sviluppo della città stessa non può avere colore politico. Tutti siamo concordi nel volere il meglio per questa città. Il problema è come arrivarci. Per questo stiamo mettendo su un’aggregazione competente ma allo stesso tempo eterogenea, giovane e piena di entusiasmo che annovera per ogni ambito del programma alcune delle migliori teste pensanti che la città offre. Non per questo chiudiamo ai partiti con i quali, attorno al programma su cui ormai da mesi stiamo lavorando, possiamo sicuramente confrontarci. Ma è la gente comune che sta dando l’input necessario a far sì che questa nostra idea prenda forma

  • Che tipo di alleanze politiche cercherebbe?

Ripeto le alleanze si decidono in base ai programmi, a quanto si è disposti a fare concretamente per il bene della città. Mi piace essere chiara: non cerco “poltrone” e non cerco “soluzioni facili”. Chi vuole camminare al mio fianco deve sapere che il mio obiettivo è riscattare la città. Sto lavorando con i palermitani, raccogliendo i tanti preziosi suggerimenti che mi stanno arrivando e chiedendo loro, singolarmente, se pensano che una mia eventuale candidatura possa effettivamente rappresentarli. E fino adesso mi sembra che le risposte in tal senso siano state positive

  • Ci indichi i provvedimenti che intende fare nei primi 100 giorni del suo mandato

Oltre a verificare subito lo stato dell’arte finanziario, non escludendo il ricorso a scelte drastiche, risolvere “le emergenze” che viviamo giorno per giorno, è il primo passo necessario per uscire dall’emergenza. Possiamo elencarne alcune: pulizia integrale della città (strade e dei cassonetti); smantellamento progressivo delle discariche abusive ed intensificazione del sistema di telecontrollo delle aree “a rischio discarica”; ottimizzazione del piano di raccolta differenziata “porta a porta”; piano di pulizia e di manutenzione straordinaria dei tombini e delle caditoie del sistema fognario; risanamento idraulico della città; combattere e reprimere le auto lasciate in sosta in doppia fila; ripristinare e riorganizzare temporaneamente il sistema delle targhe alterne; reprimere il fenomeno degli ostacoli legati ai parcheggi sui marciapiedi e ripristinare la fruibilità degli stessi ad uso esclusivamente pedonale e ciclo-pedonale; potenziare e riorganizzare la presenza degli agenti di polizia municipale in città, con coordinamento con le altre forze dell’ordine; rivedere i flussi veicolari soprattutto nelle zone della città a maggiore congestione; provvedere alla sistemazione di strade e di marciapiedi in condizioni di dissesto particolarmente gravose; costituire un gruppo operativo di personale tecnico dipendente comunale, esperto in vari settori, che con sopralluoghi dettagliati quartiere per quartiere raccolga e recepisca le emergenze riscontrate e quelle espresse dai cittadini per ottimizzare gli interventi risolutivi.
Occorre intervenire celermente anche sullo snellimento e l’efficienza della macchina amministrativa, attraverso la razionalizzazione della gestione delle risorse dell’Amministrazione Comunale. La riorganizzazione degli uffici e dei servizi, la costituzione dell’”Osservatorio sui Servizi”, la riorganizzazione del Servizio Tributi, un decentramento “razionalizzato ed efficace” dei servizi, chiarezza e trasparenza del Bilancio Comunale ne rappresentano alcuni passi necessari.
In una fase immediatamente successiva occorrerà invece coniugare le piccole, quotidiane, esigenze reali della collettività con le grandi progettualità per la città, convinti come siamo che non si costruisce una grande storia trascurando le piccole storie. La necessaria vicinanza dell’Amministrazione Comunale ai suoi cittadini e la conseguente attenzione per i loro problemi materiali non possono però far rinunciare alla individuazione e alla realizzazione dei “grandi progetti” senza i quali non è possibile alcun rilancio sociale, culturale ed economico.

Leggi le interviste agli altri candidati:
Intervista a Tommaso Dragotto
Intervista a Riccardo Nuti
Intervista a Fabrizio Ferrandelli