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Spogliarelli e sesso online con ragazza di buona famiglia: aperta indagine

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La Procura di Napoli ha aperto una inchiesta su uomini disposti a pagare delle ragazzine minorenni per ricevere in cambio spogliarelli e sesso online.

E’ stata aperta una indagine da parte della Procura di Napoli per quanto riguarda possibili adescamenti in rete di ragazzine da parte di persone adulte. Il tutto è partito dalla denuncia da parte del Corriere del Mezzogiorno. Esistono infatti degli uomini disposti a pagare delle ragazzine minorenni in cambio di foto erotiche, spogliarelli e sesso online. Gli inquirenti hanno prestato particolare attenzione a cinque conversazioni incriminate.

Pagavano in cambio di sesso online

La Procura di Napoli ha aperto una indagine su possibili adescamenti in rete di ragazzine minorenni da parte di uomini adulti. L’inchiesta è cominciata da una denuncia avanzata dal Corriere del Mezzogiorno.

Esistono infatti degli uomini disposti a pagare delle minorenni per ricevere in cambio foto erotiche, video, spogliarelli e sesso online. In particolare, sotto la lente di ingrandimento degli investigatori sono finite cinque conversazioni, considerate incriminate dai magistrati europei che stanno indagando sul caso.

Tutte le studentesse coinvolte nella vicenda e che si venderebbero in chat sarebbero di buona famiglia. Tanto da frequentare i licei partenopei più prestigiosi.

Come già accennato in precedenza, a far partire il tutto è stato il Corriere del Mezzogiorno, che intervistò una delle ragazze coinvolte. La minorenne spiegò come molte sue amiche (almeno una ventina), usassero la webcam delle consolle dei videogiochi per collegarsi ad internet e fornire il materiale che quegli uomini richiedevano.

La testimonianza

La ragazza, che all’epoca dei fatti aveva solamente quindici anni, aveva raccontato di aver inviato foto hot a pagamento e di aver fatto anche dei balletti erotici e spogliarelli vari in cam. Ma non solo. La ragazzina ha spiegato di aver fatto sesso con tre delle persone che aveva conosciuto in chat.

Inizialmente si era venduta a dei coetanei. Poi ad amici più grandi e infine a persone conosciute in discoteca o che la adescavano su internet. Per pochi soldi, dieci o trenta euro. Oppure per ricariche telefoniche, per comprare qualche vestito in più. Oppure semplicemente per noia.

Nonostante la famiglia fosse benestante, la ragazza ha spiegato che i “soldi non bastano mai”: “Non immagini neanche, nessuno lo immagina, ma sono centinaia le ragazze che conosco che vendono le loro foto sul web”, ha rivelato la ragazzina al giornalista durante l’intervista.

La minorenne ha poi concluso il suo racconto: “Centinaia solo a Chiaia, la zona che frequento ogni sera, o meglio frequentavo, adesso sono più spesso al Vomero. Prova ad andare una sera nei locali, quelli che organizzano le feste all’aperto nella zona di Bagnoli e guarda cosa succede sulle spiagge o nei bagni”.

La ragazzina ora ha diciotto anni, ma ha iniziato a fare sesso a pagamento, mandando foto, video e immagini hot in cambio di soldi quando di anni ne aveva quindici. Adesso cerca casa a Milano, in quanto frequenterà l’Università Bocconi.

Dalla denuncia di questa ragazzina è partita l’indagine da parte della Procura di Napoli, che nel frattempo ha scoperto anche altre tre chat considerate incriminate.