> > Spumante e prosecco: differenze

Spumante e prosecco: differenze

Spumante e prosecco: differenze

Lo spumante e il prosecco sono due vini di origine italiana rinomati in tutto il mondo. Si tratta però di due vini diversi per metodo di produzione e vitigni d'origine.

Lo spumante e il prosecco sono due vini appartenenti da sempre alle nostre più antiche tradizioni. Sono molte le occasioni in cui stappiamo una bottiglia dell’uno o dell’altro: per festeggiare un diploma, una laurea, un fidanzamento, un matrimonio, una festività o semplicemente per deliziare il palato durante un aperitivo o una cena, bevendo con gusto. Si è soliti accogliere il Nuovo Anno stappando una bottiglia di buon spumante o prosecco. Attenzione però a non confonderli: sono due vini diversi per metodo e luogo di produzione che danno luogo a due prodotti altrettanto diversi nel gusto, nel colore e nel profumo. Da qui l’importanza di conoscerne le differenze.

Come si ottengono lo spumante e il prosecco

Lo spumante, come dice la parola stessa, è un vino che si caratterizza proprio per la sua spuma, dovuta alla presenza di anidride carbonica. Si può produrre in qualsiasi zona dell’Italia con il metodo classico che consiste in un processo di rifermentazione del vino in bottiglia, grazie al quale si ottengono le caratteristiche bollicine o con il metodo Charmat. Può essere dolce o secco. Lo spumante più noto è il Franciacorta che si caratterizza per le sue fragranze di lieviti, pane tostato e crema speziata. Si abbina bene con il pesce, le carni bianche, i salumi pregiati e i risotti di media elaborazione. Tra gli spumanti più rinomati: lo Chardonnay, il Pinot nero, il Pinot bianco, il Pinot grigio, il Verdicchio e il Torbato.

Il prosecco, a differenza di quanto ritengono erroneamente alcuni, non è un vino frizzante secco o una varietà di vino. Si tratta di uno spumante prodotto dal “glera”: uno specifico vitigno con grappoli di colore giallo oro grandi e lunghi, caratteristico di un’area del Veneto e del Friuli e realizzato esclusivamente con il metodo Charmat. questo metodo predilige vitigni più aromatici. Campione di riferimento del prosecco è, per esempio, il Prosecco DOCG. Le sue bollicine sono meno fini e salgono più velocemente verso l’alto. A tavola si accompagna bene ad antipasti e pesce crudo. Inconfondibile il suo profumo floreale e fruttato che lo rende piacevole al palato. Tra i vini realizzati con metodo Charmat, quelli più noti sono il moscato bianco, il brachetto e la malvasia. La maggior parte dei vini spumante in Italia e nel mondo utilizza il metodo Charmat, con tipi diversi di uva bianca e nera.

Quindi, prima di stappare una bottiglia di spumante o prosecco per qualsiasi occasione, è bene sapere che la differenza tra questi due eccellenti vini sta nella zona di produzione e nel vitigno d’origine. Bere con gusto vuol dire anche bere con consapevolezza.