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Stati Uniti: come ti uccide l'iniezione letale

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Negli Stati Uniti per l'esecuzione di una condanna a morte si utilizza un cocktail di farmaci. Notizie.it vi spiega da cosa è composto.

Solo durante il mese di aprile negli Stati Uniti sono state condannate a morte quattro persone. Tutte sono state giustiziate nel giro di otto giorno.

Questo è successo nello Stato dell’Arkansas, dove l’accelerazione delle esecuzioni era dovuta alla volontà di terminare il prodotto utilizzato per sedare i condannati prima della sua data di scadenza: domenica.

“Chiedo umilmente il vostro perdono. Non sono la persona che ero”, le parole dell’ultimo dei quattro uomini che è stato giustiziato. Non avveniva una condanna multipla dal 2000, in Texas. Il detenuto si chiamava Kenneth Williams e secondo le testimonianze “ha tremato per circa 10 secondi prima di morire. E questo tre minuti dopo l’iniezione letale.”

Ma da quali componenti chimiche è composto il farmaco che serve per l’iniezione letale? Le case farmaceutiche, a riguardo, non si sono mai espresse chiaramente, preferendo non essere associate a queste condanne.

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Come ti uccide l’iniezione letale

Quello che sappiamo è che si tratta di un cocktail, quindi non di uno ma ben sì da tre farmaci, tre ingredienti che sono fondamentali per portare a termine il processo di esecuzione.

  • Il primo è il Midazolan, un sedativo, proprio quello di cui in Arkansas si temeva la scadenza. Solitamente gli anestesisti utilizzano questo farmaco in procedure come la colonscopia, oppure quando c’è bisogno di calmare un paziente prima di un intervento chirurgico. Anche il blog statunitense Lifehacker, che si occupa di tecnologia, ne ha parlato descrivendolo come il farmaco che in sala operatoria viene utilizzato ancora prima della vera anestesia. Ovviamente in caso di esecuzioni letali, la dose che viene somministrata ai detenuti è molto superiore a quella dei normali pazienti di ospedale: 500 milligrammi al posto che quattro. Lo scopo è proprio quello di cercare di addormentare profondamente il condannato in modo che non possa accorgersi di quello che sta accadendo. Spesso, però, è stato criticato per non aver fatto abbastanza effetto.
  • Il secondo è il vecuronio bromuro che rilassa e paralizza i muscoli. Anche questo viene spesso utilizzato nelle operazioni chirurgiche con una dose di otto grammi per paziente. Ai detenuti, invece, vengono iniettati cento milligrammi in modo da bloccare anche il diaframma e, di conseguenza, la respirazione. Non si può effettivamente sapere se il paziente prova o no dolore dopo questa iniezione in quanto tutti i suoi muscoli sono paralizzati e non può muoversi o parlare.
  • L’ultima sostanza che viene iniettata nei condannati a morte è il cloruro di potassio direttamente nelle vene. Questo farmaco in medicina viene utilizzato solitamente per integrare l’apporto di potassio, ma in dosi massicce può bloccare il cuore.

Come procurarsi i farmaci

Si spera sempre che il paziente muoia con l’iniezione della seconda sostanza, in quanto il cloruro di potassio può distruggere le vene causando bruciore e una grande sofferenza.

Negli Stati Uniti non esiste un vero e proprio farmaco che possa da solo uccidere una persona, infatti separatamente nessuna delle sostanze sopracitate è stata pensata per questo scopo, anzi sono anche molto difficili da reperire. Prima di questo cocktail letale si utilizzava il Pentobarbital, che tutt’oggi è impiegato anche per l’abbattimento di animali. Le case farmaceutiche ne hanno vietato l’uso per le condanne a morte.

Anche l’Unione Europea vieta l’esportazione di farmaci che possono essere impiegati come forma di tortura, comprese le esecuzioni.

Lo stato dell’Arkansas è riuscito a inserire queste sostanze nella lista delle medicine essenziali aggirando così la decisione delle case farmaceutiche di non fornire questo tipo di sostanze.