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Make up degli anni '30: come realizzarlo

Make up anni '30

Il make up degli anni '30 è ispirato alle algide attrici e dive di Hollywood che hanno popolato lo star system di quegli anni. Make up degli anni '30: come realizzarlo Ecco delle indicazioni dettagliate per realizzare un make up degli anni '30. Viso Per ciò che riguarda il viso, in particolar...

Il make up degli anni ’30 è ispirato alle algide attrici e dive di Hollywood che hanno popolato lo star system di quegli anni.

Make up degli anni ’30: come realizzarlo

Ecco delle indicazioni dettagliate per realizzare un make up degli anni ’30.

Viso

Per ciò che riguarda il viso, in particolare il colore dell’incarnato, le donne preferivano un colorito bianco, quasi cereo, o avorio con un tocco di rosa. Dalla metà della decade in poi, usarono l’avorio con varie sfumature di rosa, blu chiaro e arancio. Un colorito più naturale, con un luminoso sottofondo rosa, prese piede verso la fine degli anni ’30.

Occhi

Per il make up degli occhi, gli ombretti scuri erano quelli privilegiati. Venivano applicati sulla palpebra fino alla piega e sfumati appena per un aspetto più profondo. I toni erano in sfumature di blu, viola chiaro, verde, marrone e orchidea. Le bionde generalmente preferivano palpebre blu, verdi o viola chiaro. Le brune, invece, applicavano cremosi ombretti marrone con un tocco di viola per un effetto affascinante e provocante. Per un make up da giorno più semplice si usava un tocco di vasellina sulle palpebre senza aggiunta di colore. Per un’allettante serata si applicavano ombretti lucidi e brillanti dalla palpebra superiore fino al sopracciglio. La matita sugli occhi era largamente utilizzata, preferibilmente marrone e non nera, in quanto serviva solo a creare una linea sottile di definizione sulla rima inferiore e superiore della palpebra. Anche il mascara, nero o marrone, era molto utilizzato, ma solo per separare e definire le ciglia, non per volumizzarle.

Sopracciglia, labbra e smalto

Le donne toglievano le sopracciglia con le pinzette fino ad ottenere una linea sottile, oppure le rasavano completamente. Poi le ridisegnavano con la matita allungandole quasi fino alle tempie. Il trucco delle labbra era uno dei punti forti: le signore preferirono i rossetti nei toni del rosa chiaro, lampone, rosso cinese e arancio. Verso la fine della decade i toni del rosso brillante prevalsero. Di solito si disegnava la bocca piccola e sottile. In voga era la moda chiamata bocca a bocciolo di rosa, bocca di uccello, “Stile Crawford” o “ciambella”, che consisteva in labbra piene con gli angoli arrotondati. In quegli anni lo smalto non si vedeva molto. Si riteneva più che altro un cosmetico da diva del cinema. Quelle che lo usavano lo applicavano nei toni del rosa pallido e crema. Nel ‘32 vi fu un breve periodo di moda per lo smalto nero. Dalla metà della decade in poi, si usarono tutti i toni del rosso, corallo, lilla, verde smeraldo, grigio perlato, rosa pallido, blu fiordaliso, malva, oro e argento. Come nella decade precedente, lo smalto si applicava solo al centro dell’unghia, lasciando scoperte le lunette e le punte. Verso la fine dei ’30, le donne alla moda continuarono a lasciare le lunette scoperte, ma coprivano il resto dell’unghia.

Quando sfoggiare il trucco anni ’30

Con queste indicazioni realizzare un make up degli anni ’30 sarà un gioco da ragazzi! Le occasioni d’uso possono essere molteplici, poiché un trucco di questo genere può essere indicato per moltissime serate. Come per una cena di gala accompagnato da un abito vintage oppure per un party di Carnevale. Sarebbe ottimo abbinare un trucco di questo tipo a un abito a frange o a fasce, moda che è stata lanciata negli anni Venti ma che ha spopolato anche durante il decennio successivo.

Come acconciare i capelli per un make up degli anni ’30

Se volete ispirarvi anche per l’hair style a questo periodo, ecco qui alcune indicazioni semplici e veloci. Per i capelli corti è necessario puntare sull’ondulato, molto in voga a quel tempo. Quindi armatevi di ferro arricciacapelli, lacca e becchi d’oca e il gioco è fatto. Per le chiome più lunghe si consiglia di lavare i capelli senza usare il balsamo. Applicate una spuma modellante sul capello appena lavato e cominciate ad asciugarli. Con una piastra arricciacapelli cominciate a creare delle onde facendo attenzione a non avvicinarvi troppo all’attaccatura dei capelli. Concludete con uno chignon. Procuratevi un elastico e delle forcine, e magari decoratelo con un fermacapelli gioiello per impreziosire il risultato.

La storia: il trucco delle dive di Hollywood

Abbandonati gli anni ruggenti, dopo la crisi del ’29, la moda sceglie di vestire la donna in modo più sobrio e femminile. Gli stili del make up degli anni ’30 riflettono il clima socioeconomico del periodo. Infatti non c’era più la spensieratezza degli anni ’20, quando lo champagne si versava a fiumi e le donne dichiaravano la loro indipendenza. Negli anni ’30, le donne tornano a un’esistenza più dedita alla famiglia e caratterizzata delle mura domestiche. La situazione storica non proprio rosea rende le uscite meno frequenti, così come feste e occasioni mondane. Ma proprio per questo motivo, e per l’affermarsi della cosmesi in modo sempre più massiccio, per molte donne diventa impensabile mostrarsi in pubblico senza un aspetto curato, che non può prescindere da una completa routine di bellezza.
Nascono in questo periodo le prime versioni di quelle che oggi definiremmo palettes: cofanetti di trucchi in cui ombretti e blush di diverse sfumature sono abbinati, consentendo diverse possibilità di composizione per meglio adattarsi ai lineamenti e colori naturali di ogni donna. L’obiettivo della cosmesi in questo decennio si distacca quindi dal precedente: ciò che si ricerca è ora una maggiore femminilità, ricercatezza, un look più sofisticato. Vengono quindi abbandonati gli stili androgini tipici degli anni precedenti per far spazio ai modelli che le prime prime grandi protagoniste del cinema hanno tramandato fino ai giorni nostri. Si pensi per esempio a Marlene Dietrich, Greta Garbo e Jean Harlow. Il make up degli anni ’30 è in parte ereditato dagli anni ’20 e in parte rielaborato. Le pellicole cinematografiche trasmettono bene i chiaroscuri che diventano sempre più importanti. Nasce proprio in questi anni la figura del make up artist che studia trucchi ad hoc sui visi delle attrici.

Fonti d’ispirazione

Di sicuro le migliori fonti d’ispirazione per il make up degli anni ’30 sono proprio le attrici di quell’epoca, le femmes fatales pioniere del cinema parlato. Possiamo consigliare Marlene Dietrich ne “L’Angelo Azzurro” (Der Blaue Engel) 1930, Carole Lombard in “The Gay Bride” 1934 e ne “L’impareggiabile Godfrey” (My man Godfrey) 1936, Jean Harlow in “Pranzo alle otto” (Diner at eight) 1933 e Claudette Colbert ne “La signora di mezzanotte” (Midnight) 1939.