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Stonehenge: ritrovata casa dei morti sotto terra

Stonehenge

Il complesso archeologico di Stonehenge è tutt'ora avvolto dal mistero ma grazie all'utilizzo di nuove tecnologie forse riusciremo a scoprire il significato di questi Megaliti.

Il complesso di Stonehenge rappresenta il sito archeologico più visitato dell’Inghilterra. Il misterioso cerchio è formato da giganti pietre poste in verticale sul terreno. Questo complesso megalitico è sempre stato considerato dai ricercatori un sito isolato e autonomo. Oggi questa supposizione potrebbe rivelarsi sbagliata.

Stonehenege

Stonehenge, ipotesi sul suo uso

Venne scoperto intorno il 1640 nella piana di Salisbury, a 60 chilometri da Londra. Nella zona sono stati fatti diversi ritrovamenti risalenti al Neolitico e a periodi successivi. Sul suo uso si sono fatte decine di ipotesi. La più plausibile rimane tuttora quella che lo ritiene un osservatorio astronomico. La posizione della sue pietre doveva servire a nel prevedere le eclissi e aiutare nello studio delle fasi lunari. Queste informazioni erano utili per la coltivazione dei campi. Ma potrebbe anche trattarsi di un monumento edificato in onore di qualche divinità o di un luogo di sepoltura.

Il nuovo progetto di ricerca

Risale al Neolitico, periodo che si sviluppò tra il 3000 e il 2300 AC, ma potrebbe essere più antico. Gli studi sul sito non hanno mai cessato ma ora, grazie alle nuove tecnologie in possesso di archeologi e geologi è stato avviato un nuovo progetto. Il Stonehenge Hidden Landscape Project è guidato dai ricercatori dell’Università di Birmingham. Sta volta gli studiosi hanno utilizzato sofisticati macchinari usati solitamente nei rilevamenti geofisici. Attraverso la tecnica 3d è stata mappata la superficie circostante il sito in un raggio di 12 chilometri fino ad una profondità di tre metri.

La scoperta

La mappatura ha rivelato che il sito di Stonehenge non rappresenta un complesso solitario. Sono stati rinvenuti 17 piccoli monumenti rituali e numerose stradine che collegano tutta l’area, di cui si ignorava totalmente l’esistenza, risalenti al periodo di maggior importanza del sito. Vi sono anche numerosi tumuli databili a periodi antecedenti le rovine di Stonehenge. Questo ipotizzerebbe che la piana di Salisbury fosse un centro religioso attivo con più di 60 luoghi chiave dove i popoli antichi svolgevano i loro riti sacri.

Stonehenge

Nuovi dubbi sulla datazione

Durante la ricerca è stato rinvenuto un tumulo dello stesso periodo di Stonehenge. La scoperta interessante però è relativa a ciò che si trova sotto questo tumulo. La struttura sottostante sarebbe antecedente Stonehenge di almeno mille anni. Attraverso una scansione approfondita gli archeologi hanno visto che il sepolcro ha una lunghezza di 33 metri e una struttura in legno il cui ingresso sarebbe bloccato da una pietra verticale.

La casa dei morti

A detta degli studiosi si potrebbe trattare di una “casa dei morti“, ossia un luogo sacro dove si svolgevano rituali legati al culto dei defunti. Molto inusuali e abbastanza macabri per i nostri canoni: i morti venivano adagiati in questa zona e poi scarnificati e disarticolati durante i rituali sacri. Col passare degli anni questa pratica cadde probabilmente in disuso e cosi questo luogo venne ricoperto di gesso divenendo solo una pietra bianca al di sotto della quale però si cela ancora oggi una parte di storia misteriosa.

Il Cursus

Oltre a questi cumuli ne sono stati trovati degli altri che costituirebbero un fossato esterno della lunghezza di 3 chilometri, denominato Cursus. Probabilmente questo perimetro costituiva una barriera che faceva da limite tra la zona cerimoniale e quella degli insediamenti. Grazie a queste ultime scoperte il team di ricercatori è riuscito a datare la storia del sito in un arco di tempo di 11.000 anni.

Altre scoperte

La mappatura ha rivelato anche nuovi resti relativi al vicino sito di Durrington Walls, sede dei ritrovamenti di resti della più grande città preistorica dell’Europa settentrionale. Sono state rinvenute delle pietre alte fino a tre metri poste in circolo, a formare un perimetro dell’area che circondavano il monumento in un periodo precedente.

Stonehenge

L’aurea di mistero che aleggia sul sito, alimentata anche dalle leggende, è sempre presente. Ma grazie alle nuove tecnologie forse riusciremo a svelare la vera natura di questi megaliti.