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Storia d'amore epica: fece di tutto per ritrovare la moglie

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La storia di Brian Grover e Yelena Golius è la rappresentazione del vero amore. L'uomo fece di tutto per stare con la sua donna attraversando mezzo mondo.

Brian Grover e Yelena Golius sono la rappresentazione del vero amore. Persino la storia su come si sono conosciuti fa sciogliere il cuore.

Mentre si trovava al teatro Bolshoi di Mosca, Brian vide una donna incantevole. In seguito la descrisse come la donna più bella che avesse mai visto. Fu amore a prima vista. Lo sguardo dell’uomo seguì Yelena in ogni movimento, fino a che lei si sedette in uno dei due posti vuoti della fila in cui si trovava Brian. Si chiese se fosse sola… Aspettò di vedere se qualcuno si sarebbe seduto vicino a lei. Poco dopo la donna si alzò in piedi, lasciando il cappotto dietro di sé. I loro sguardi si incrociarono mentre lei si dirigeva verso la porta. Brian sapeva che non poteva lasciarla andare via.

Iniziò quindi a chiamarla, cercando di attirare la sua attenzione, pur sapendo poche parole russe. La raggiunse e le offrì la sua giacca. Lei non lo guardò negli occhi, ma Brian notò che era nervosa. Era uno straniero, lei era russa: la polizia segreta era sempre alla ricerca di ‘collaborazioni’ illegali. La invitò quindi a cena nel suo hotel, ma la donna rifiutò. Mentre si dirigeva verso porta, Brian le chiese il suo nome. “Yelena Petrovna” rispose lei, prendendogli delicatamente la mano.

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La storia d’amore inizia…

Così nacque la loro meravigliosa storia d’amore, che ebbe inizio negli anni Trenta. Brian aveva avuto una vita perfetta. Era stato ben educato fino all’età di nove anni e poi aveva studiato ingegneria a Cambridge. Nonostante fosse un privilegiato, era infelice. Voleva diventare un ingegnere, anche se i suoi genitori desideravano per lui una vita diversa. Per fortuna, riuscì a trasferì a Londra, dove conobbe Stephen Talbot, che stipulava contratti tra le compagnie britanniche e il governo sovietico.

Un ingenere straniero era molto richiesto in Russia e Brian ottenne il lavoro. Per quel motivo, il giorno il cui incontrò Yelena, si trovava al teatro Boshoi e potette conoscere l’amore della sua vita. Dopo il loro incontro, Brian constatò che Yelena era andata via con la sua giacca. Era sicuro che l’avrebbe riportata al suo hotel, il Metropol. E così accadde. Chiacchierarono per un po’ e poi lei accettò di fermarsi a cena. Lena faceva l’infermiera e non aveva nessun parente, tranne le sue tre sorelle.

Brian era già innamorato perso e non poteva pensare a una vita senza di lei. Trascorsero qualche tempo insieme e i loro sentimenti crebbero sempre di più. Ma ben presto la realtà si abbatté su di loro. Stephen Talbot trovò a Brain un lavoro a Grozny, a migliaia di chilometri di distanza da Mosca. L’uomo doveva partire immediatamente. Quando lo venne a sapere, Lena ne rimase distrutta. Brian voleva che lei partisse insieme e lui, ma Lena era delusa. Pensava che, per tutto quel tempo, lui le avesse solo raccontato bugie.

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Lo stacco della storia

Brian partì. Le scrisse moltissime di lettere alle quali lei non rispose mai. Un giorno, Brian rimane scioccato nel vedere un volto familiare che si stava avvicinando a lui. Lena era andata a parlare con Talbot, a Mosca. Ed era riuscita a trovare un lavoro al centro medico locale di Grozny. La donna voleva stare con lui a tutti i costi. Ma la polizia e la burocrazia locale non approvavano la loro relazione. La coppia capì presto che sarebbero stati più al sicuro a Mosca. Così Brian si licenziò e i due fecero ritorno nella capitale.

Poco tempo dopo, l’inglese le chiese la sua mano e i due si sposarono nel 1933. Tutto procedeva alla perfezione, fino a che un giorno un’emergenza in famiglia costrinse Brian a tornare a casa per alcune settimane. Non aveva minimamente idea che sarebbe rimasto lontano dalla sua amata per cinque lunghissimi anni. Siccome in Russia cresceva la tensione e la guerra era sempre più imminente, il paese chiuse i confini al resto del mondo. Brian non aveva quindi alcuna possibilità di tornare in Unione Sovietica.

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I tentativi di rientrare in Russia

Tentò in tutti i modi. Fece domanda per ottenere un permesso e accettò un lavoro in Persia, sperando di poter attraversare il confine ed entrare in Russia. Ogni volta però gli veniva negato il permesso di entrare nel paese. La vita andava avanti, eppure ogni giorno gli sembrava di morire piano piano. Le lettere di Lena lo aiutavano ad andare avanti. Gli diceva che lo amava moltissimo e lo avrebbe aspettato. Poi, di botto, le lettere cessarono. Solo dopo qualche tempo ne ricevette un’altra, da contenuto straziante. Lena parlava di come fosse diventata terribile la vita in Russia e di come non potesse più sopportare di stare senza di lui. Suggeriva l’idea di dimenticarsi a vicenda e di andare avanti con le proprie vite.

Brian sapeva che non avrebbe mai potuto rinunciare a lei. Nel 1938, si iscrisse a un corso intensivo di volo. Studiò navigazione, leggi e meccanica del volo, fece pratica il più possibile. Alla fine del mese, ottenne la licenza. Stava pianificando di volare illegalmente in Russia per vedere sua moglie, consapevole di rischiare la libertà e la vita.

La decisione di Brian

Un giorno, con pochi soldi tasca, comprò un aereo e pagò un pilota che lo aiutasse ad arrivare in Svezia. Una volta lì, si mise in viaggio dall’aeroporto di Stoccolma, nonostante gli avvertimenti di maltempo. Con una vecchia mappa della Russa e un compasso, l’impavido amante sorvolò il Baltico con un tempo orribile. Non sentiva più le braccia né il volto: il ghiaccio aveva ricoperto le lenti dei suoi occhiali. La cabina iniziò ben presto a congelare e in poco tempo Brian rimase a corto di carburante.

L’aereo atterrò con uno schianto nella zona mineraria di Gukovo, a cento miglia dalla capitale. Fu immediatamente arrestato dalla polizia e condotto in carcere. Alle continue domande che gli vennero poste, rispose che l’unico motivo per cui si trovava in Russia era per ritrovare sua moglie. Ben presto, la storia di Brian comparve su tutti i giornali. Nel frattempo l’uomo venne accusato di essere entrato in URSS illegalmente. Fu condannato con una multa di 60 sterline e il suo aereo venne confiscato. Sarebbe inoltre stato esiliato dalla Russia per cinque anni.

Era il 3 gennaio 1939, il giorno prima della sua deportazione, quando Lavrentiy Beria fece visita a Brian. Si trattava del secondo uomo più potente dell’Unione Sovietica. Gli diede tre giorni di tempo per lasciare il paese insieme al suo amore. A causa della guerra, la Russia non era più sicura. Quindi Brian, se davvero amava sua moglie, avrebbe dovuto lasciare subito il paese con lei. Con in tasca il lasciapassare per Lena, Brian partì: il corpo tremava, il cuore batteva all’impazzata, ma il suo viso era più luminoso che mai!

matrimonio

Amore senza frontiere

Dopo una corsa in treno e una lunga camminata nella neve, Brian raggiunse la casa di Lena a Bolshevo. Lena aprì la porta e Brian rimase senza fiato. Era “cinque anni più vecchia. Cinque anni più bella”, disse. I due si riabbracciarono. Il giorno dopo, Brian le comunicò la magnifica notizia eccoli. Così furono pronti alla partenza, desiderosi di lasciare il paese. Manifestazioni bene auguranti e fotografi accolsero la coppia finalmente riunita al porto di Harwich.

La loro storia d’amore apparve sulle prime pagine dei tabloid di tutto il mondo. Fece un tale scalpore che persino Hitler volle incontrare la coppia, ma Brian si rifiutò. I genitori di Brian accolsero Lena con grande entusiasmo, contenti che il figlio fosse tornato a casa sano e salvo. Lena era felicissima di poter vivere apertamente il suo amore per Brian. Non aveva più paura. Era finalmente libera.

In seguito, Lena e il Brian si trasferirono a Transvaal, in Sudafrica. Qui ebbero due figli e trascorsero il resto della loro vita. Lena morì poco dopo il loro 58esimo anniversario di nozze, all’età di 92 anni. Il marito le rimase accanto fino alla fine. Brian Grover morì nel 1992.