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Street art in stazione tiburtina: un capodanno diverso riqualifica la perifieria

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I primi minuti dell'anno passati in auto, in mezzo al traffico romano e ai botti di capodanno, cercando di aprire una diretta radiofonica come se niente fosse! Tutto questo è già di per sé un modo particolare di andare incontro al 2014. Specie se pochi minuti prima, ci si trovava in mezzo a...

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I primi minuti dell’anno passati in auto, in mezzo al traffico romano e ai botti di capodanno, cercando di aprire una diretta radiofonica come se niente fosse! Tutto questo è già di per sé un modo particolare di andare incontro al 2014.
Specie se pochi minuti prima, ci si trovava in mezzo a profumi e sapori di una volta, tra amici, vecchi e nuovi, in un’atmosfera vintage condita da musica in vinile e la donna ideale che sussurra: “non andartene così”

…ma quando il lavoro chiama, bisogna rispondere!
E allora il capodanno in stazione, all’insegna della nobilissima street art, diventa quasi forzato. Eppure basta parcheggiare, per farsi attrarre: prima di aprire la portiera le note elettroniche da lounge bar iniziano a filtrare dai finestrino, come una colonna sonora che si attacca ai vestiti e non ti lascia. Una volta scesi c’è l’immersione totale. Un contesto ricco di colori e personaggi che entrano in simbiosi. L’arte prende forma, si mescola alla musica, ti entra dentro in un crescendo di emozioni, e così la stazione tiburtina non sembra più quel luogo abbandonato, post-moderno, infelice nel suo esser così fuori luogo.

Si assiste a uno spettacolo diverso, in cui l’arte esce dalle sterili gallerie d’arte in centro e si impregna nelle strade della periferia deturpata, arricchendola così di una forza nuova, dirompente, così energica da mutare incredibilmente in bello qualcosa di volutamente mediocre. Volutamente sì, perché in fondo basta poco per cambiare in meglio!

Ma c’è a chi non va giù questa operazione di riqualificazione, perché secondo queste persone la bellezza non va condivisa con la periferia. Parliamo di Andrea Lubardi, consigliere della “nuova”, per modo di dire, FORZA ITALIA. Sì, perché quando c’è di mezzo il vecchiume dei partiti, evidentemente c’è una polemica di fondi, e infatti Liburdi fa una gran brutta figura quando polemizza, chiosando: “quaranta mila euro, assegnati a un’unica associazione, per veder imbrattare i piloni della sopraelevata e un dj-set sotto i palazzi dei residenti fino a notte fonda”. Ecco, a noi sembra un buon inizio, mentre invece secondo lui il sindaco “Marino ha le idee confuse. E con lui il presidente Gerace, che invece di utilizzare i fondi stanziati dal primo cittadino in maniera più oculata, spende e spande per le feste senza un minimo di criterio”.

Non è chiaro fino a che punto il comitato per la stazione è coinvolto, però sembra abbiano avuto da ridire anche loro. Ebbene, possiamo anche obiettare che i fondi dovevano esser gestiti da più associazioni, in effetti, ma il risultato è stato comunque notevole. Al di là del capodanno…