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Strega di Rhode Island: tra storia e leggende

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L'Albero di Rhode Island racconta la storia di una donna additata come strega. Vera o falsa che fosse la sua influenza ha perseguitato i malcapitati viandanti.

Il mondo dell’occulto ci affascina da secoli. Questa sfera paranormale che non ha tutti è dato conoscere e sopratutto capire ha avuto diverse ripercussioni sulla vita di ognuno di noi. La superstizione nei secoli ha generato credenze che nel tempo sono state sobillate dalle religioni per giustificare atti poco consoni alla morale comune.
La malefica figura della strega ad esempio. Sono tanti i racconti e le leggende ricamate su questi personaggi. Probabilmente queste donne durante la loro vita hanno avuto l’unica colpa di avere una spiritualità diversa dalle masse e di manifestarla con riti poco consoni ai pensieri comuni.

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La Strega dell’albero di Road Island

Una delle storie più celebri che parlano di streghe è quella dell’Albero di Rhode Island. Si tratta di un albero a cui è legata la leggenda di una misteriosa donna riconosciuta come strega. Siamo intorno al 1700, il nome della donna non lo si ricorda ormai più da tempo. La vicenda si svolge tra i boschi di Smithfield, nella regione americana del Rhode Island. Luogo da sempre riconosciuto come punto in cui si concentrano diverse forze oscure. Dalla visita di questi territori nacquero alcuni dei racconti horror più conosciuti della letteratura classica. In un incrocio sulla Long Road si trovava un albero a cui successivamente era stato dato il nome di “The Witch Tree”. Una serie di disgrazie a quanto pare sono scaturite dalla presenza di quest’albero. Secondo le credenze della gente all’albero sarebbe legato lo spirito di quella famosa donna che nel 1700 era stata riconosciuta una strega.

La storia della strega di Smithfield

Dai racconti tramandati di anno in anno a noi è giunto che la donna altri non era che un eremita. Una vecchia a cui piaceva stare da sola nella sua casa in mezzo al bosco. Vero è che, sempre secondo la leggenda, la sua condotta era poco ortodossa, soprattutto per i modi puritani in voga in quella regione in quell’epoca. La vecchia aveva la consuetudine di procurarsi il cibo come una primitiva. Si nutriva di frutti coltivati nel suo piccolo orto ma anche di bacche e radici che trovava nel bosco. Cacciava con attrezzi rudimentali animali di piccola taglia e spesso si introduceva furtivamente nelle proprietà altrui per rubare conigli e galline.

Elisir e pozioni

Trattata come una vera strega, la gente le rifuggiva durante il giorno. Ma la notte erano numerose le persone che bussavano alla sua porta per avere risposte o soluzioni a qualche presunto male ultraterreno. La donna infatti, come vuole il canovaccio scritto per il suo ruolo, miscelava pozioni contro il malocchio, elisir di giovinezza, filtri d’amore e tutto quello che le veniva chiesto. Ingrediente dei suoi infusi era spesso il sangue, immaginiamo assieme a zampe di gallina, becchi di corvo, code di lucertole e ali di pipistrello. I suoi servigi venivano ripagati semplicemente, spesso con pane e formaggio.

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La scomparsa degli innocenti

La storia vuole che nei boschi di Smithfield, da un momento all’altro, cominciarono inspiegabilmente a sparire dei bambini. Questi bambini non vennero mai ritrovati, né vivi né morti. Tutti erano a conoscenza delle pratiche magiche della strega e per questo i sospetti caddero immediatamente su di lei. Se pure non vi fossero delle vere prove della sua colpevolezza la popolazione aveva bisogno di un colpevole e per questo la donna venne condannata a morte. Il giorno della sua esecuzione però ella riuscì a scappare ma la sua fuga durò poco. Venne uccisa a colpi di frecce proprio sotto l’albero da cui è cominciato il nostro racconto. Da questo momento l’albero prese il nome di “Albero della Strega”. La zona venne piano piano abbandonata ma l’influsso della strega rimase inscindibilmente legato all’albero.

Perché albero della strega?

L’albero ha sempre creato una forte suggestione negli abitanti del posto. Questo perché la gente ha sempre creduto che nelle sue radici fossero custoditi le anime dannate della vecchia strega e delle sue innocenti vittime. Questo, sempre secondo le credenze pagane, avrebbe conferito all’albero un aspetto spettrale. I suoi lunghi rami, al buio, ricordavano figure umane che con il soffiare del vento sembrava che addirittura danzassero, come possedute. La strega e le sue vittime compivano danze mal auguranti tutte le notti secondo i paesani. Ma anche per tutta una serie di incidenti che, a quanto pare, avrebbe provocato nel tempo. L’arbusto cresceva forte e rigoglioso proprio in mezzo alla strada. L’incrocio tra la Log Road e la Mann School Road è stato teatro di numerosi incidenti stradali. Sopratutto durante la notte non era facile riconoscerlo. L’albero ha provocato numerosi schianti che nella maggioranza dei casi hanno avuto conclusioni tragiche purtroppo.

La leggenda del motociclista

Una delle tante leggende cucite sulla spettralità dell’albero narra che chi vi faceva un giro tondo completo veniva poi inseguito dal fantasma di un uomo che in sella alla sua motocicletta avrebbe inseguito il malcapitato fino alla sua morte. La morte veniva causata dai fari della moto. L’uomo alla guida dell’auto veniva infastidito da questi bagliori senza riuscire a vedere da dove provenissero. Distratto dalla guida finiva inevitabilmente la sua corsa in una disgrazia.

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L’abbattimento dell’albero

La superstizione da parte degli abitanti del posto ha addirittura indotto i diversi sindaci del territorio ha rinunciare alla decisione di abbattere l’albero per diversi anni. Ora però l’albero è stato abbattuto ed infatti gli incidenti mortali in questo tratto di strada sono drasticamente diminuiti divenendo rari e sporadici.