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Stupri Rimini: uno degli assalitori, complice di Butungu, picchiato in carcere

Rimini

Stupri di Rimini, botte al 15enne dietro le sbarre, è stato picchiato il minorenne detenuto al carcere del Pratello a Bologna.

Il caso degli stupri di Rimini è stata una delle pagine più brutte della cronaca nera della scorsa estate. Come certamente si ricorderà, un gruppo di quattro uomini, capeggiati da Guerin Butungu, ha violentato prima una ragazza polacca picchiando il suo fidanzato costretto ad assistere alla scena, e poi si è accanito su una transessuale peruviana, colpevole di essere capitata sulla strada dei 4 assalitori.

Le indagini, in giorni terribili in cui la città di Rimini ha risentito moltissimo dell’avvenimento, e la caccia al gruppo di stupratori hanno tenuto con il fiato sospeso tutto il Paese, e sono continuate senza sosta fino alla soluzione finale. Un caso così terribile, e di non ordinaria ferocia, che ha coinvolto emotivamente moltissime persone. Tutto si è comunque risolto in breve termine e i colpevoli, quattro ragazzi di cui tre minorenni, sono stati arrestati.

Tra questi un ragazzo di origine marocchine, per l’appunto minorenne, che era in carcere a Bologna e che circa ue settimane fa è stato picchiato, forse perchè uno dei protagonisti di una rissa. Non si conoscono ancora bene i dettagli della vicenda, si sa solo che il giovane aveva appena concluso il suo periodo di isolamento, e che è per l’appunto stato coinvolto in una scazzottata tra detenuti a seguito della quale avrebbe avuto la peggio.

Rimini

Il ragazzo, che ha solo 15 anni, pare abbia avuto una resa dei conti con un altro detenuto, ma non si è in grado di stabilire, almeno allo stato attuale, chi dei due abbia cominciato per primo. La lite, ha però lasciato evidenti segni sul volto del giovane marocchino, colpito da calci e pugni. Si ipotizza che potrebbe essere entrata in azione la legge del carcere.

Come in molti probabilmente sapranno, infatti, stupratori e pedofili non sono affatto ben visti in prigione. Non è raro che gli imputati di delitti sessuali vengano picchiati dagli altri detenuti, ecco perchè in molti casi per loro si sceglie una misura cautelare più protetta. Questa misura, però, evidentemente non è servita per il ragazzo picchiato nel carcere minorile del Pratello di Bologna.

Lo stesso ragazzo, però, nonostante le botte ricevute, avrebbe parlato di una scazzottata tra carcerati, non incolpando nessuno in particolare del suo pestaggio. A questo punto non resta altro da fare se non attendere l’esito delle indagini in corso. Come era infatti prevedibile, è stata aperta un’inchiesta della Procura dei minori per stabilire se questa volta il govane marocchino è stato vittima o, ancora, carnefice.

Rimini, quella notte

Il capo branco degli stupratori, l’unico maggiorenne, è stato da tutti riconosciuto essere Guerin Butunga, di origini congolesi, e sarebbe stato lui ad incitare gli altri ragazzi a stuprare prima la ragazza polacca, e poi la transessuale. L’uomo, il cui interrogatorio all’epoca era durato 4 ore prima che cedesse, ad un certo punto ha affermato di essersi pentito chiedendo scusa, ma la sua conversione ha sollevato molte perplessità.

Adesso, così come i suoi complici, è in prigione in attesa che si concluda il processo, attualmene rinviato al 17 ottobre, in cui è accusato di dodici capi di imputazione. Le vittime chiedono giustizia e, mentre la ragazza polacca si dice ancora sotto shock e non se la sente di prendere parte alle fasi processuali, la trans peruviana si è trasferita a Rimini per poter seguire da vicino la vicenda.

“Sono soddisfatta del fatto che stavolta ho io il coltello dalla parte del manico. Si sono ribaltati i ruoli. Prima ero io sotto scacco con un coccio di bottiglia rotta puntato alla gola. Ora è lui sotto scacco della giustizia.” questa, a mezzo del suo avvocato, la dichiarazione che ha rilasciato riferendosi a Butungu.