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Stupri di Rimini, assessore M5S: li obblighino a tagliarselo. Poi le scuse

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Stupri Rimini, assessore M5S: li obblighino a tagliarselo. Dopo le polemiche arrivano le scuse.

Sugli stupri di Rimini, su una pagina odiosa di questa estate agli sgoccioli, gli interventi e le esternazioni diventano ogni giorno più difficili da accettare. La rabbia, l’orrore, la paura danno spesso il peggio di oguno di noi, però è difficile da accettare che a dire certe cose sia un assessore, soprattutto quando vestito della sua ufficialità.

Troppo spesso ci si dimentica che tutto ciò che scriviamo in rete, soprattutto sui social, rimane fisso e fissato. Anche se poi ci pentiamo, se vogliamo ritrattare, ormai è fatta: quel commento rimane, rimarrà, e potrà leggerlo chiunque.

È incappata in questo maldestro errore un’esponente grillina di Venaria, commentando la notizia di un sito razzista che riferiva della richiesta di estradizione in Polonia per i quattro violentatori di Rimini. L’esponente M5S è lasciata andare a parole rabbiose, eccessive.

La frase dell’assessore

Le si chiama Claudia Nozzetti, esponente grillina della giunta di Venaria, Torino, si è lasciata andare a pensieri in libertà, scatenando dirette polemiche. “Hanno fatto bene a richiamarseli e spero che li obblighino a tagliarselo uno con l’altro e a farglielo mangiare….i poverini fuggiti dalle guerre e bisognosi di accoglienza e affetto. In alternativa dateglieli in cura a casa della boldracchia…”.

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Il suo era un post riconducibile alla sua pagina Facebook, con un commento che si presuppone fosse visibile a chiunque. Ovviamente le parole cariche d’odio hanno scatenato una profonda indignazione, e non solo da parte di chi ha avuto modo di leggere ciò che l’esponente M5S ha esternato.

Le infelici frasi, infatti, hanno velocemente fatto il giro della rete, provocando sdegno e reazioni importanti. A questo punto non c’è stato più molto da fare, una ritrattazione, o spiegazione, appariva d’obbligo. Così è stato fatto.

L’assessore Nozzetti, quindi, è dovuta tornare sull’argomento per scusarsi e fare alcune precisazioni:“Scusandomi, desidero peraltro fare alcune precisazioni a proposito del commento di ieri. La problematica è sotto gli occhi di tutti e anima in modo forte e condiviso un senso di esasperazione e impotenza di fronte a istituzioni statali spesso avvertite come tiepide e incapaci nel tutelare il bisogno di sicurezza dei cittadini. Il concetto è stato espresso con parole eccessive, forti e inadeguate condivise più su una scia emotiva che razionale. Parole esterne a un ruolo istituzionale che soltanto parzialmente investe la mia vita, fatta al di sopra di tutto di quotidianità e problemi emotivamente vissuti che vanno ben oltre la semplice necessità di apparire. Al netto di ogni necessità, il commento proprio per le parole espresse è da censurare. Auspico in ogni caso una svolta nell’intraprendere azioni atte a tutelare indistintamente tutti.”.