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Stupro Crescenzago, preso l'aggressore. La vittima: 'E' un mostro'

Stupro Crescenzago

Stupro Crescenzago, in una intervista ha parlato la turista canadese vittima di violenze sessuali commesse da un salvadoregno catturato dai carabinieri.

Stupro Crescenzago, un ventottenne del Salvador, legato alla gang Ms18, è stato arrestato dai carabinieri in quanto ritenuto responsabile di aver violentato una turista canadese lo scorso 17 settembre. Nel frattempo, la vittima ha parlato per la prima volta di quanto le è successo in una intervista rilasciata al Corriere della Sera. La donna ha rivelato di abitare nella zona di Toronto, con l’intervista che è stata realizzata in buona parte a voce attraverso il telefonino. Ma comunque ci sono stati dei passaggi realizzati tramite messaggio.

Stupro Crescenzago

Per la prima volta ha parlato la turista canadese di ventinove anni, violentata lo scorso 17 settembre a Milano da Jose Balmore Irhaeta Argueta, il salvadoregno che è stato arrestato dai carabinieri. Il colpevole ha ventotto anni, è irregolare e senza fissa dimora. Inoltre è un elemento della gang Ms18, che nel 2011 era finito in carcere dopo aver accoltellato un rivale soprannominato come “cane pazzo”. I carabinieri lo hanno trovato ad Alessandria, in periferia. Nel quartiere Cristo, per la precisione. Abitava in un appartamento con la compagna colombiana al piano rialzato interno.

La donna dice di essere in questo momento a Toronto. L’intervista, rilasciata al Corriere della Sera, è stata realizzata in larga parte a voce in alcuni tratti tramite messaggio. La turista ha accettato di parlare a due condizioni. Non fare il suo nome e omettere la professione. La donna ha confessato di essersi fidata, in quanto pensava che Milano fosse una città internazionale, dove poter girare tranquillamente, senza doversi preoccupare delle persone e dei singoli momenti. La ragazza prosegue il suo racconto, dicendo che cercava un taxi fino a quando quell’uomo si è avvicinato, invitandola a salire sulla sua auto in quanto era un tassista.

Le parole della vittima

La ragazza ha affermato che con lei ha parlato un misto tra italiano, spagnolo e inglese. Ma la cadenza spagnola era abbastanza forte. Lei era appena uscita dall’ostello, erano le cinque del mattino. La donna si era indirizzata verso la metro. Che però era ancora chiusa perchè era troppo presto. Per questo motivo la sua intenzione era quella di andare verso piazzale Loreto, dove avrebbe trovato un parcheggio dei taxi. Ma in strada non c’era nessuno. L’uomo la nota, rallenta, abbassa il finestrino e le chiede cosa cercava. La donna risponde che aveva bisogno di un taxi e il salvadoregno le dice di salire, in quanto lui era un tassista.

La canadese capisce che la situazione stava precipitando quando lei doveva raggiungere la stazione dei bus. Ma l’uomo è andato in direzione opposta, anche se questo la ragazza lo ha scoperto solamente in seguito. Lei si era fidata, perchè lui le aveva detto che era un tassista e sapeva le strade da fare. Il racconto si fa sempre più drammatico: “Sono stata brava a buttarmi giù dalla macchina, quando l’aveva parcheggiata e aveva tentato di… ho corso, ho corso… poi mi ha ripresa e lì non ce l’ho più fatta, ero bloccata, era paralizzata, ero come in uno stato di incoscienza…”.

La ragazza continua, dichiarando che non è stata disattenta. Non ha notato nulla di strano. Se ha commesso un errore, è stato quello di essersi fidata. La turista dice di che in quel momento a Milano era da sola, si era regalata un viaggio in Italia per pochi giorni perchè desiderava da tempo visitare la città di Milano. Non aveva ancora amici, ma si stava ambientando. Di Milano dice di aver scoperto le qualità che si raccontano. Ovvero bellezza, cultura, giovani, idee. Afferma che un giorno vorrebbe tornare a Milano, ma fra decenni.

Per lei è molto importante che i carabinieri siano riusciti a prendere il colpevole. Che viene definito dalla ragazza come un criminale, un mostro. Soprattutto perchè si è approfittato della sua fiducia.