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Stupro Firenze, accuse confermate ma i carabinieri negano

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Stupro Firenze, l'incidente probatorio è durato più di mezza giornata. Le due ragazze americane hanno confermato le accuse, respinte dai carabinieri.

Ulteriori sviluppi nel caso dello stupro Firenze denunciato a settembre. È durato dodici ore e mezzo l’incidente probatorio, nel quale sono state interrogate le due ragazze americane. Le due giovani hanno confermato tutte le accuse contro i due carabinieri, e una delle due è addirittura scoppiata in lacrime e si è sentita male. Ma, secondo l’avvocato che sostiene il militare Pietro Costa, il suo assistito ed il suo collega non devono chiedere scusa a nessuno. Né accusa, né difesa hanno mostrato sogni di cedimento, e rimangono ferme nelle proprie convinzioni.

Stupro Firenze difesa

Le posizioni delle due ragazze americane non si muovono di un millimetro. Queste hanno, durante l’incidente probatorio svolto nell’aula bunker, confermato tutte le loro accuse. La difesa, però, non ci sta. Anche la linea di difesa non ha mostrato segni di cedimento, puntando sul fatto che le due giovani fossero consenzienti ad avere rapporti sessuali con i due carabinieri. L’avvocato Carta, che assiste uno dei due militari, ha detto che la colpa dei due uomini è quella di essere stati fessi ad offrire loro un passaggio mentre erano in servizio. Ma non ci sarebbe stato nessuno stupro. “Un terzo delle 260 domande che ho proposto al gip non sono state fatte, ma siamo comunque soddisfatti, questa è solo una fase del processo”.

Le difese, infatti, ripongono molta fiducia nelle loro controindagini: ”Nella memoria del telefonino c’è il numero di una delle ragazze”, ha affermato l’avvocato Carta, per sostenere la tesi del consenso. Inoltre, nell’abitazione delle due giovani c’era molto alcol, ipotizzando che i due uomini possano aver bevuto dopo i rapporti nell’androne.

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Stupro di Firenze interrogatorio

Ognuna delle ragazze, nell’incidente probatorio sullo stupro Firenze, ha risposto ha ben 250 domande. L’interrogatorio è durato ben 12 ore e mezza. Non è stato facile rispondere, ci sono state anche varie interruzione perché più di una volta le giovani non hanno trattenuto le lacrime. Una ha avuto anche un malore. A complicare l’operazione, il fatto che i registratori si sono inceppati, e che i legali dei carabinieri hanno avuto un piglio molto battagliero. Inoltre, i ricordi di quella notte tra il 6 ed il 7 settembre si erano annebbiati. Immaginiamo lo sforzo che hanno dovuto compiere. Si sono trovate a dover ricordare cose che, probabilmente, vorrebbero dimenticare per sempre.

L’interrogatorio è avvenuto nell’aula bunker. Le due ragazze e i carabinieri non si sono incrociati, anche se in verità si trovavano nella stessa struttura. Le domande e le risposte sono state effettuate con l’aiuto di un interprete che di fatto ha reso possibile l’incidente probatorio. L’interrogatorio era però seguito in diretta dagli accusati e dai legali grazie ad un sistema audio e video. Nessuno poteva intervenire direttamente, la difesa poteva proporre delle domande al gip, il quale, a sua totale discrezione, poteva scegliere se accogliere o meno.