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Sushi: il verme parassita che può nascondersi nel pesce fresco

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Gli amanti del sushi e del pesce fresco dovrebbero sapere che esiste il rischio di contrarre il parassita dell’anisakidosi, già diffuso anche in Europa.

Chi ama il sushi dovrebbe sapere che esiste il rischio di contrarre parassiti. Stiamo parlando in particolare dell’anisakidosi, una malattia causata dall’ingestione di una parassita del pesce e dei molluschi. Tale parassita si sta diffondendo anche in Occidente proprio a causa della moda culinaria del sushi, così come di altri piatti a base di pesce crudo.

Sushi: il recente caso di un uomo portoghese

A confermare la notizia è un articolo pubblicato sul “British Medical Journal Case Reports”. Gli autori parlano della vicenda di un uomo portoghese ricoverato dopo una settimana di forti dolori addominali, vomito e febbre. La dottoressa Joana Carmo e gli altri autori dell’articolo scrivono che l’esame fisico ha rivelato un gonfiore addominale. Mentre l’esame del sangue ha messo in evidenza un aumento dei globuli bianchi, segno sicuro di infezione in corso. Parlando con i medici, l’uomo ha confermato di aver mangiato sushi di recente. I medici hanno quindi eseguito un’endoscopia gastrointestinale, rivelando una membrana intestinale gonfia alla quale era attaccato un parassita che stava penetrando nello stomaco. Il verme, allo stato ancora di larva, è stato quindi rimosso in tempo.

Il verme anisakis

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Le analisi seguenti hanno rilevato che il verme era del genere anisakis.«L’anisakis può infettare salmone, aringa, merluzzo, sgombro, calamaro, halibut e dentice» ha detto la dottoressa Carmo. Non appena il verme è stato eliminato, i sintomi del paziente hanno cominciato a sparire. «Qualche decennio fa i dottori non conoscevano questa infezione» ha aggiunto il medico. Il primo caso di anisakidosi è stato descritto da medici olandesi nel corso degli anni sessanta. In quel caso il paziente aveva mangiato aringa sotto sale. Ma da allora si sono verificati molti altri casi in diversi Paesi, soprattutto in Giappone, dove il pesce crudo viene mangiato di frequente.

Le infestazioni del parassita dei pesci

Secondo gli esperti, in Europa l’infestazione del parassita dei pesci è forse più comune di quanto pensiamo. Uno studio dimostra che l’anisakis simplex è stato trovato in quasi il 40% di sgombri freschi presi sotto esame nel mercato di Granada in Spagna. Un altro studio spagnolo ha rilevato che oltre il 50% dei menu venduti in cinque catene di supermercati mostravano segni di infestazione.

Come si manifesta l’infezione

L’infezione da anisakis si manifesta nel momento in cui i vermi invadono la parete dello stomaco o l’intestino. Questo provoca dolore, nausea e vomito. Alcuni pazienti possono sviluppare anche delle reazioni allergiche o gonfiori, eritemi cutanei o ancora episodi anafilattici. La larva dell’anisakis può vivere per lungo tempo, anche diverse settimane, nell’apparato digerente. In ogni caso essa muore prima di raggiungere lo stato adulto. Prima di morire, però, produce una massa infiammata nell’esofago, nello stomaco o nell’intestino. «C’è chi avverte una sensazione di solletico in bocca o in gola subito dopo aver mangiato pesce crudo. Si tratta del verme che si muove in bocca o in gola» scrive il Center for Diseases Control Usa sul proprio sito web. Surgelare il pesce a -20°C per almeno 72 ore consente di uccidere il parassita. Inoltre gli chef di sushi capaci possono rilevare in anticipo la presenza di larve di anisakis.