> > Suzanne Brack: "volevo uccidere mia figlia"

Suzanne Brack: "volevo uccidere mia figlia"

Suzanne Brack: "volevo uccidere mia figlia"

Suzanne Brack, 26 anni, mamma di due figlia. Cade in una bruttissima depressione post parto e una volta riuscita a sconfiggerla, si sfoga su facebook.   Suzanne Brack è una mamma di 26 anni di Dublino. Una mamma che ha voluto un secondo figlio ma che, dopo aver partorito una bellissima...

Suzanne Brack, 26 anni, mamma di due figlia. Cade in una bruttissima depressione post parto e una volta riuscita a sconfiggerla, si sfoga su facebook.

Suzanne Brack è una mamma di 26 anni di Dublino. Una mamma che ha voluto un secondo figlio ma che, dopo aver partorito una bellissima bambina, è caduta in una terribile depressione post parto che l’ho portata, giorno dopo giorno, all’alienazione e al pensare di odiare la sua piccolina. Suzanne odiava la sua piccolina perché le toglieva il tempo pe ree sue cose, pe ri suoi interessi, perché la rendeva schiava di una routine che lei in quel momento non voleva affatto. La donna ha iniziato a vivere dei grandi conflitti, da una parte l’odio verso la bambina, dall’altra il senso di colpa per che tipo di madre era diventata e perché non riusciva a provare amore per la piccola. Lei si sentiva privata del tempo con il suo primo figlio, con Josh a causa delle continue cure di cui ha naturalmente bisogno un neonato.

Ma adesso la situazione è decisamente migliorata, tanto che si può tranquillamente affermare che Suzanne è guarita completamente. Guarita a tal punto che ha voluto condividere tutti i drammatici particolari della sua storia su facebook ij un post molto lungo che ha pubblicato sul suo profilo personale. “Mi sento che dovrei condividere la mia storia e spero che possa essere utile a tutti i nuovi genitori là fuori . Dopo alcune settimane dalla sua nascita ho iniziato a fare dei pensieri strani, negativi. Sentivo che lei e le continue cure che richiedeva stavano diventando come un lavoro per me: il suo costante grido lacerava la mia testa. Non avevo più voglia di uscire con lei, non avevo più voglia di vederla. Mi stavo ammalando”.

Poi, piano piano, qualcosa cambia: “Piano piano ho iniziato ad affrontare la cosa diversamente e, anche grazie all’aiuto di uno psicologo, ho capito che si trattava di depressione post-partum. Ora sono guarita: amo i miei figli più di ogni altra cosa”, ha concluso Suzanne.

Questo il post di Suzanne:

“Come seconda nuova mamma volta avrei dovuto essere la donna più felice del mondo. Sono stata benedetta con l’arrivo della mia bella bambina…. il suo straordinario piccolo sorriso…. Poche settimane dopo la sua nascita ha iniziato a soffrire di coliche, e dil dover starle dietro tutto il giorno mi sembrava un lavoro di routine, non potevo godere di lei, lei che non era in grado di fare nulla senza di me. ero piena di rabbia e di frustrazione e ho iniziato ad odiarla. Questo periodi mi ha prosciugato la vita e l’anima, tutti andavano a lavorare o la college e e io dovevo stare con lei tutto il giorno. Ho pianto e pianto ancora, mi chiedevo cosa ci fosse di sbagliato in me come madre. Perché la odiavo così tanto? Mi sentivo fuori controllo e non potevo più fare nulla di buono per lei. Non avevo tempo per me, neanche alt ero di fare una doccia e piangevo, pingevo molto. Ma le stavo facendo male?Non avevo neanche più voglia du uscire con lei, non volve più vedere nessuno ne parlare con nessuno, aveva alzato un muro. La volevo regalare a chi la volesse, la volevo dare via. Mi sentivo da sola con questo dramma, perché non potevo raccontare i miei sentimenti e al mio compagno, né alla mia famiglia tantomeno agli amici. Pensavo che la bambina aveva rovinato la mia vita, pensavo che mi avesse distrutta e mi chiedo in me stessa ed ero sempre più sola. Mi sentivo in colpa e mi sentivo egoista, poi ho iniziato ad avere orribili pensieri e a vedere immagini nella mia testa per alcuni secondi: la gettavo dal balcone, aprivo le braccia e la lasciavo cadere giù, nel vuoto.

Ho pensato che stavo impazzendo e le urlavo, le urlavo di chiudere il becco. Io volevo disperatamente riuscire ad amarla ed il senso di colpa mi stava consumando, lei aveva bisogno di me e io non ci potevo essere. Sono stata portata all’ospedale Vincents e li mi hanno rivelato che stavo soffrendo di una brutta depressione post parto. Non conoscevo questa malattia e non capivo di cosa si trattasse. Un medico mi ha spiegato che la mia malattia era molto comune a tanti genitori, che potevo guarire e che poi sarei potuta diventare la madre che avrei voluto essere. Ho quindi cercato un aiuto di un professionista nelle due settimane seguenti e grazie a Chun Mhuire e tutta la famiglia e ai miei amici e anche al mio compagno, insomma, con il loro sostegno io ho iniziato il percorso di guarigione. Percorso che senza di loro non avrei mai potuto fare.

Scrivo la mia storia e la rendo pubblica perché voglio che la gente capisca il significato dell’importanza di una buona salute mentale. Che capisca che questa cosa può succedere a chiunque e che va combattuta insieme alle persone care. Queste sono brandi battaglie e dobbiamo esserne consapevoli nel momento in cui le affrontiamo. Il rinchiudersi e il mettere a tacere tutto non farà altro che aumentare i problemi e renderli ancora più gravi. Io sto ancora combattendo e continuerò a farlo, ma una cosa è certa, io amo mia figlia più della mia vita stessa. “

Questi solo alcuni dei tantissimi commenti:

  • Tu sei più forte di quanto pensi tesoro., un giorno alla volta e rimani sempre fedele a te stessa
  • Suzanne potrai aiutare altre persone a scrivere questo sei così coraggioso parlando della tua esperienza sei una grande madre.
  • Ben fatto Suzanne. Anche io ho sofferto lo stress post-traumatico dopo che ho avuto un incidente stradale, capisco perfettamente a cosa sei andata in contro. Ma il lato positivo e ‘ che sono fuori ormai 15 anni dopo. Sono stato molto fortunato ad avere la mia famiglia , il mio compagno e il mio socio vicini. Non vergognarti di quello che ti è capitato. Hai fatto il più grande passo, quello verso la guarigione ti sei fatta aiutare. Si risolvera ‘ tutto. Grazie per aver condiviso la tua storia, sono sicura che tu sarai una persona più forte da ora in poi. Tanto amore Linda. Xxxxx