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Taglio degli stipendi ai politici: no alla proposta

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Il trattamento economico e previdenziale dei membri del Parlamento, ossia la proposta di tagliare lo stipendio ai politici, è tornata alla Camera. Si dice "indignato" Alessandro di Battista, esponente del movimento 5 Stelle,  una volta appreso il risultato della votazione in Parlamento. La protes...

Il trattamento economico e previdenziale dei membri del Parlamento, ossia la proposta di tagliare lo stipendio ai politici, è tornata alla Camera.

Si dice “indignato” Alessandro di Battista, esponente del movimento 5 Stelle, una volta appreso il risultato della votazione in Parlamento. La protesta, che si svolge in piazza Montecitorio con tanto di striscioni, si scaglia contro il rinvio della proposta di legge relativa ai tagli allo stipendio dei parlamentari. Sono stati 109 i voti a favore del rinvio, mentre contrari erano tutte le altre forze politiche, fatta eccezione per i deputati di Conservatori e i riformisti che si sono astenuti.

Il tutto era partito da una proposta di Beppe Grillo, segretario del movimento 5 Stelle, che aveva avanzato l’ipotesi di porre un limite all’esoso stipendio dei parlamentari italiani. Grillo aveva addirittura postato sul suo blog un invito al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a presentarsi in aula e votare a favore della proposta. Inoltre annunciava un sit-in in piazza a Montecitorio per incoraggiare il Pd a schierarsi con il “sì”..

Purtroppo l’esito non si è rivelato essere quello sperato. Probabilmente l’unica possibilità che i grillini hanno è quella di chiedere una ricalendarizzazione della legge, anche se ciò potrebbe innescare un processo infinito che porterebbe all’impasse dell’Aula.