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Tangenti, arrestati due ex dirigenti e imprenditori: accuse di corruzione

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Due imprenditori e due ex dirigenti di Asm Pavia sono stati arrestati dai carabinieri, con l'accusa di corruzione per l'assegnazione di appalti pubblici

Due imprenditori e due ex dirigenti di Asm Pavia sono stati arrestati dai carabinieri, con l’accusa di corruzione per l’assegnazione di appalti pubblici.

Arrestati due imprenditori ed ex dirigenti: accusati di corruzione

I carabinieri hanno arrestato due imprenditori e altrettanti ex dirigenti di Asm Pavia nell’ambito dell’inchiesta che riguarda presunti casi di corruzione per l’assegnazione di appalti pubblici. l’Asm Pavia è la municipalizzata che tra le altre cose si occupa anche dello smaltimento dei rifiuti.

Questa inchiesta fa parte di un filone del fascicolo che era stato aperto due anni fa dalla Procura di Pavia, che aveva portato all’arresto di altri quattro ex dirigenti dopo che era stato scoperto un buco in bilancio pari ad un milione e ottocentomila euro.

I quattro sono finiti in manette con diversi capi d’accusa, in quanto sono stati indagati per reati che vanno dall’appropriazione indebita alla turbativa d’asta.

I soggetti coinvolti nella vicenda e i capi d’accusa nei loro confronti

I due provvedimenti cautelari, che sono stati eseguiti nel corso di questa notte da parte dei carabinieri, hanno riguardato in special modo Claudio Tedesi (57 anni), ex direttore generale di Asm Pavia, e anche l’avvocato Marcello Rainò (58 anni), già responsabile delle risorse umane dell’Azienda. Oltre ad altri due imprenditori di 75 e 47 anni.

Tre persone sono finite agli arresti domiciliari, in quanto ritenuti responsabili “di essersi appropriati di ingenti somme di denaro dalle casse di Asm Spa di cui avevano la disponibilità sulla base di un accordo occulto mai approvato dal cda”. L’altra persona, invece, è stata condotta nel carcere di San Vittore a Milano.

Questa inchiesta riguarderebbe fatti successi tra il 2014 e il 2015, tra cui pure un affidamento per la revisione delle caldaie e la gara per la “gestione calore”, un affare da circa diciotto milioni di euro.

In tutto si è trattato di circa quattrocentomila euro, che sono stati ottenuti attraverso accordi illeciti e in particolar modo “affidando sistematicamente alla Eti srl l’incarico di sostituire impianti di riscaldamento del comune di Pavia”. Impianti che invece sarebbero stati riparabili con una spesa decisamente più contenuta.

Ma non è finita qui. Le quattro persone finite in manette, infatti, avrebbero anche avvallato affidamenti diretti per appalti sempre per quanto riguarda la gestione del calore nel Comune di Pavia. Decisioni però prese “senza ricorrere a procedure di evidenza pubblica”.