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Tangenti ed escort per appalti: 12 arresti tra Bari e Brindisi

Bari

I carabinieri di Brindisi hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare nelle province di Bari, Brindisi, Foggia e Potenza. Arrestate 12 persone.

I carabinieri di Brindisi hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare nelle province di Bari, Brindisi, Foggia e Potenza. In manette in tutto sono finite dodici persone. Tra queste ci sono anche il sindaco ed il vicesindaco di Torchiarolo, Nicola Serinelli e Maurizio Nicolardi. Ma pure il sindaco di Villa Castelli, Vitantonio Caliandro e il vicesindaco di Poggiorsini (area metropolitana di Bari), Giovanbattista Selvaggi. Non è finita qui. Arrestati anche il direttore generale dell’Azienda di Servizi Ecologici-Ase di Manfredonia (Foggia), Giuseppe Velluzzi e vari altri incaricati di pubblico servizio.

Il blitz tra Bari e Brindisi

E’ sfaccettato lo spaccato di illegalità che è emerso dall’inchiesta effettuata da carabinieri di Brindisi, i quali hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare nelle province di Bari, Brindisi, Potenza e Foggia.

Dall’indagine è stato scoperto un sistema di mazzette in cambio di appalti per la gestione dei rifiuti. Ma non solo. Migliaia di euro finivano sui conti di candidati in varie campagne elettorali e persino una escort, ingaggiata proprio per allietare le serate del gruppo.

In manette sono finite in tutto dodici persone. Tra queste troviamo il sindaco ed il vicesindaco di Torchiarolo, Nicola Serinelli e Maurizio Nicolardi. Ma anche il sindaco di Villa Castelli, Vitantonio Caliandro e il vicesindaco di Poggiorsini (area metropolitana di Bari), Giovanbattista Selvaggi. Infine, sono stati arrestati pure il direttore generale dell’Azienda di Servizi Ecologici-Ase di Manfredonia (Foggia), Giuseppe Velluzzi e diversi altri incaricati di pubblico servizio.

L’indagine

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Brindisi Milto De Nozza, è nata in particolare nel 2014 da alcuni accertamenti che erano stati avviati dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni. Nello specifico, questi accertamenti erano stati effettuati su alcune presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti per la gestione dei rifiuti.

In quel periodo, la stessa Procura ha condotto una inchiesta parallela che nel febbraio 2016 ha fatto finire agli arresti domiciliari Cosimo Consales, l’allora sindaco di Brindisi. Consales in quella circostanza fu accusato di aver preso delle tangenti per per favorire un’altra società che coordinava la raccolta dei rifiuti in provincia.

L’ipotesi quest’ultima indagine, che ha portato ad ulteriori arresti, è che gli amministratori pubblici, in collaborazione tra di loro, avrebbero alterato le gare dei rispettivi comuni. Questo è stato fatto con il chiaro obiettivo di favorire una determinata ditta di raccolta della spazzatura con sede a Carovigno. In cambio, i pubblici ufficiali che sono stati corrotti (dirigenti, sindaci e così via), avrebbero ottenuto delle cospicue mazzette.

La Procura di Bari, oltre ai reati immediatamente collegati all’alterazione di gare pubbliche, ha accusato gli indagati anche di ulteriori reati minori. Tra i reati che sono stati contestati alle persone che sono finite in manette ci sono finanziamento illecito ai partiti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso e addirittura favoreggiamento della prostituzione. Infatti, dall’indagine è emerso che una escort era stata ingaggiata dal gruppo di pubblici ufficiali per allietare le loro serate.