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Tappe dell'omicidio Yara Gambirasio

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Il caso di Yara è uno dei più noti delle cronache degli ultimi anni. Sono passati ormai  4 anni.  A Brembate di Sopra, nel bergamasco, una ragazzina tredicenne scompare. Partono le ricerche in tutta la provincia, in particolare attorno ad un cantiere edile dove si sta costruendo un centro...

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Il caso di Yara è uno dei più noti delle cronache degli ultimi anni. Sono passati ormai 4 anni. A Brembate di Sopra, nel bergamasco, una ragazzina tredicenne scompare. Partono le ricerche in tutta la provincia, in particolare attorno ad un cantiere edile dove si sta costruendo un centro commerciale. Gli investigatori provano a capire se qualcuno può aver rapito Yara per una vendetta contro il padre. Il 5 dicembre 2010 viene arrestato il marocchino Mohammed Fikri, ma a questo punto gli inquirenti non sperano più di trovare viva la ragazza. Fikri infatti viene accusato di violenza sessuale e omicidio, anche se non è ancora stato trovato il corpo della vittima. Secondo un’intercettazione il 22enne marocchino avrebbe chiesto scusa ad Allah per quello che ha fatto. Le prove sembrano schiaccianti ma il 7 dicembre viene rilasciato: il viaggio in Marocco non era una fuga, ma era programmato da mesi e la traduzione dall’arabo dell’intercettazione era sbagliata. Una veggente dichiara di aver visto il corpo di Yara in un fiume e le ricerche si spostano in provincia di Udine. Intanto spunta un’indiscrezione riguardante alcuni clienti della ditta del padre di Yara, che sarebbero stati legati alla camorra. Oltre alle forze dell’ordine si mobilitano anche ronde spontanee di cittadini per cercare la ragazza. Il 26 febbraio 2011 viene ritrovato il corpo senza vita di Yara Gambirasio in un campo a Chignolo d’Isola, poco lontano da Brembate. La vittima reca segni di arma da taglio, ma non gravi, tanto che non è escluso che Yara sia morta di freddo. L’assassino, o gli assassini, hanno abusato di lei. Sui suoi vestiti vengono trovate tracce di DNA che portano a Giuseppe Guerinoni, conducente d’autobus morto nel 1999. Si pensa allora che l’assassino possa essere un parente stretto di Guerinoni, denominato Ignoto 1. Il 16 giugno 2014 viene arrestato un muratore, Daniele Bossetti, il cui DNA corrisponde a quello di Ignoto 1, pertanto il Bossetti risulta essere il figlio illegittimo di Guerinoni. Egli però, oltre a non sapere di essere il figlio di Guerinoni, e anche la madre lo nega, si dichiara sin da subito innocente. Gli avvocati d Bossetti denunciano pressioni eccessive al fine di farlo confessare, pressioni che sarebbero arrivate perfino dal cappellano. I genitori di Yara dichiarano di volere il colpevole e non un colpevole. Bossetti dichiara di pregare sempre per Yara. Dal 30 ottobre è stato tolto dall’isolamento e messo dunque assieme a stupratori e pedofili. La moglie e la madre difendono Bossetti a spada tratta, ma su di loro sono emerse delle ombre: la madre infatti ha nascosto la relazione illegittima con Guerinoni e la moglie avrebbe avuto almeno due amanti. Oltre al DNA però ci sono altri elementi che non hanno mai convinto gli investigatori: una telefonata alla madre fatta da Bossetti proprio il 26 febbraio 2011 e alcune incongruenze nella sua versione dei fatti del 26 novembre 2010. Pare inoltre che l’uomo avesse consultato siti pedopornografici. Bossetti ha cercato di giustificare le tracce del suo DNA dichiarando di perdere spesso sangue dal naso. Resta in carcere in attesa del processo.