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Tassa sui rifiuti, rimborsi possibili a partire dal 2014

Tassa sui rifiuti

Secondo quanto viene dichiarato dal Mef, la quota variabile dell’imposta sui rifiuti va applicata una sola volta.

Tassa sui rifiuti, una querelle che continua a causa del possibile errore commesso negli anni passati, nel conteggio della tassa per ogni singolo cittadino. A quanto pare, sarebbero quattro gli anni che i cittadini potrebbero farsi rimborsare. Questo perché hanno pagato più del dovuto la tassa sui rifiuti. In una circolare diffusa nella serata di ieri, il ministero delle Finanze ha chiarito che ,il contribuente ha diritto di chiedere il rimborso al proprio Comune, solo nel caso in cui abbia riscontrato un calcolo errato della parte variabile della tassa sui rifiuti. Tale chiarimento, lascia pochi dubbi e costringerà una buona parte dei Comuni italiani a calcolare d’ora in avanti “la quota variabile della Tari una sola volta”. In questo modo, i diversi enti locali non potranno più sommare la quota variabile dell’abitazione principale a quella di tutte le sue pertinenze, come box e cantine, facendo così lievitare la spesa per l’utente finale.

Tassa sui rifiuti: i rimborsi

Nonostante la soluzione paventata dal ministero delle Finanze, resta ancora il dubbio di come si stato possibile commettere un errore del genere. Errore, che costringerà molti a mettere sotto la lente la bolletta dei rifiuti per capire se si è stati “vittime” di questo costo aggiuntivo. Il sottosegretario alle Finanze, Pier Paolo Baretta, ha affermato che “la legge era chiara e che le interpretazioni normative sulla Tari non avrebbero dovuto esserci”.

Parole che potrebbe rappresentare un atto d’accusa nei confronti di alcuni Comuni, tra cui molti capoluoghi. A suo avviso l’unica spiegazione plausibile è che “possano esserci state delle sovrapposizioni tra la Tari e la vecchia Tares”, che abbiano finito per confondere gli uffici tributi. Dal canto suo, l’Anci, l’associazione dei Comuni, è di diverso avviso. Difatti, Guido Castelli, presidente di Ifel (la fondazione dell’Anci che si occupa di tributi locali per conto dei Comuni) dice esattamente l’opposto: “La materia non era chiara tanto che Ancitel, una controllata del’Anci che si occupa di assistenza ai Comuni, suggeriva al municipio di Lecce già nel 2014 di applicare per la quota variabile della Tari «la stessa tariffa applicata ai locali principali”.

A vederla sotto una prospettiva ulteriormente diversa è Giuseppe L’Abbate del Movimento 5 Stelle, il quale sostiene che ciò che colpisce però è che “il costo per lo smaltimento dei rifiuti presenta enormi disparità territoriali assolutamente non comprensibili”. La Tari, il caso vuole, è l’unica tassa locale che non è sottoposta al blocco dei rincari deciso dal governo. In altre parole è l’unico tributo su cui i Comuni hanno margini di manovra.