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Telecom, da agosto mesi da 28 giorni, 13 bollette all'anno

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La durata dei mesi è argomento da scuola elementare. Lo si impara da piccoli che trenta giorni ha novembre, con aprile, giugno eccetera eccetera. Più importante di tutto, regola aurea del calendario, è che di 28 ce n'è uno. Uno soltanto, quella che in ogni ambito si chiama eccezione, l'eccezi...

La durata dei mesi è argomento da scuola elementare.

Lo si impara da piccoli che trenta giorni ha novembre, con aprile, giugno eccetera eccetera. Più importante di tutto, regola aurea del calendario, è che di 28 ce n’è uno. Uno soltanto, quella che in ogni ambito si chiama eccezione, l’eccezione che conferma la regola.

Poi, però, quando si cresce, si fa strada una ben più ampia e strutturata visione del mondo, dove il relativismo può essere esteso a sistema, finendo per coinvolgere non solo l’ambito culturale (che gli è proprio), ma perfino la scansione del calendario.

Deve essere successo questo, nella testa dei vertici aziendali Telecom, quando hanno pensato che un mese, in realtà, dura 28 giorni.

Sì, dev’essere proprio andata così.

Ai clienti, l’azienda ha comunicato che, a partire dal prossimo, e vicinissimo, 2 agosto, i costi in bolletta per i servizi di telefonia, saranno addebitati ogni 28 giorni, ovvero quattro settimane.

In questo modo, il cliente che ha un contratto da, poniamo, 200 minuti al mese e che voglia usufruire del servizio sottoscritto nel corso del mese di agosto, non avrà più a disposizione i 31 giorni della filastrocca, ma qualcuno in meno. Al di là dello specifico caso, la situazione si ripeterebbe per dodici volte all’anno e sempre in una situazione di disparità fedele al fatto che, di 28, ce n’è uno, secondo taluni, mentre, secondo talaltri, di 28, ce n’è 12.

Dal momento però che Telecom non ha ancora deciso di mettere in discussione la durata dell’anno solare, e neppure le regole della moltiplicazione, essendo il prodotto dei fattori 28 e 12 inferiore a 365, ecco che occorre inventare uno stratagemma per ristabilire l’equilibrio conclusivo dopo l’abbuffata di disparità.

Nessuna difficoltà è insuperabile per i vertici Telecom, però, perciò ecco servita la soluzione: non più 12, ma bensì 13 mesi, con tanto di giorno bonus finale.

I clienti, specie quelli più affezionati ai ricordi di scuola elementare, non hanno gradito le rivoluzionarie proposte Telecom e hanno chiesto l’intervento dell’Autorità Garante per le Telecomunicazioni, la quale dovrà ora dare un parere sulla questione.

Limitato, si intende, ai contratti già in essere, perché, circa quelli ancora da sottoscrivere, Telecom è sin da ora libera di esercitare la propria libertà commerciale, stabilendo che i mesi non durano, in realtà, quel che abbiamo saputo finora, ma bensì 28 giorni ciascuno.