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Terremoto Amatrice, 120 indagati per truffa: residenze false per incassare contributi

Giustino

120 persone sono state indagate per truffa, in quanto avrebbero approfittato del terremoto di Amatrice per incamerare somme erogate dalla Protezione Civile.

120 persone, che possono essere definite come dei veri e propri sciacalli, sono state indagate per truffa, in quanto avrebbero approfittato del terremoto di Amatrice per incamerare somme (che potevano arrivare fino a 900 euro mensili) che erano state erogate dalla Protezione Civile.

Amatrice, 120 persone indagate per truffa: le accuse

Le persone che sono state indagate (120 in totale) per truffa più che furbetti possono essere definiti dei veri e propri sciacalli. Infatti, questi individui avrebbero approfittato degli aiuti che erano destinati alla popolazione di Amatrice colpita dal terremoto per incamerare somme di denaro (che potevano arrivare fino a 900 euro mensili), erogate dalla Protezione Civile.

In che modo lo hanno fatto? Semplicemente cambiando la residenza. Nella maggioranza dei casi da Roma alle località devastate dal terribile sisma avvenuto nell’agosto del 2016 e che ha colpito il Centro Italia. In primo luogo, i nuovi domicili sono spuntati ad Amatrice e ad Accumoli.

In altre parole: in molte persone hanno approfittato di quella tragedia per lucrarci sopra. Ora infatti sono 120 le persone che in questo momento rischiano il processo. Tutti gli indagati sono stati raggiunti da avvisi di garanzia in cui si ipotizzano i reati di truffa e falso.

L’indagine

I vari controlli sono stati effettuati dalla Procura della Repubblica su altrettante erogazioni del Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas). Questi controlli sono stati effettuati su beneficiari, che secondo le ipotesi dei magistrati non avevano i requisiti per percepire l’indennità economica a sostegno dei residenti nei Comuni devastati dal sisma.

Questo infatti è quanto emerge in merito all’indagine condotta dalla Procura di Rieti la cui imminente chiusura è stata anticipata dal Procuratore capo Giuseppe Saieva. Le indagini dei magistrati si erano soffermate fin da subito su un incremento dei cambi di residenza nei Comuni di Amatrice e Accumoli, considerati immediatamente come sospetti.

Cambi di residenza operati da cittadini residenti in altre zone (prevalentemente nella Capitale). Secondo le ipotesi formulate dagli investigatori, questi cittadini avrebbero tentato di spostare la residenza nei due Municipi distrutti dal sisma proprio con lo scopo di poter percepire i contributi economici stanziati dallo Stato in sostegno delle popolazioni residenti.

La Procura, infatti, ha valutato le tante domande di accesso al sostegno economico (da un minimo di 400 euro al mese, per i nuclei familiari composti da una sola persona, a un massimo di 900 per le famiglie più numerose), anche grazie al supporto dei sindaci dei comuni interessati, riscontrando in questo modo centinaia di anomalie.