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Terrorismo, fermato a Crotone iracheno: inneggiava alla jihad

Terrorismo

Confidava alla sorella di voler tagliare la gola agli infedeli e che anche in Italia si può combattere per la jihad. Contro di lui anche accusa di istigazione a delinquere

Terrorismo, dopo Inghilterra, Germania, Francia e Svezia, in Europa a dover aver paura per gli attentati è anche l’Italia adesso. A quanto pare, gli estremisti della jihad sarebbero anche nel Bel Paese, pronti ad attaccare in qualsiasi momento. Per fortuna, non sempre riescono nel loro intento, soprattutto grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine.

Un esempio della tempestività delle polizia è l’arresto per terrorismo di un richiedente asilo iracheno di 29 anni avvenuto a Crotone. Secondo le indagini, l’uomo, avrebbe fatto propaganda per l’Isis istigando alcuni inquilini del centro Sprar di Crotone a entrare a far parte del sedicente Stato islamico e a compiere atti violenti. Infatti, in una conversazione intercettata con la sorella, il 29 enne iracheno avrebbe detto che “non c’è bisogno di andare in Iraq o in Siria per fare la jihad. Si può anche rimanere in Italia per redimere gli infedeli, ai quali va tagliata la gola”.

Alla donna l’uomo riferisce infatti che, nonostante qualcuno gli avesse chiesto di tornare nel suo Paese per prendere parte alla guerra santa dell’Isis, proprio la condivisione dei principi della jihad lo avrebbero invece spinto a rimanere in Italia per “redimere gli infedeli”.

Secondo le indagini coordinate dalla Dda di Catanzaro e condotte dai poliziotti della Digos di Crotone, contro l’iracheno, considerato dagli investigatori persona violenta, l’accusa è di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione a delinquere. Dall’inchiesta è emerso inoltre che l’uomo svolgeva l’attività di proselitismo nei confronti dei migranti ospitati nel Centro Sprar di Crotone fornendo notizie, chiarimenti e materiali dello Stato Islamico.