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Terrorismo, sindaco di Venezia attacca: "Il primo che urla Allah Akbar a San Marco lo abbattiamo dopo tre passi"

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Dura presa di posizione da parte del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, nella lotta contro il terrorismo, che deve essere sconfitto "qui in Italia"

Dura presa di posizione da parte del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, nella lotta contro il terrorismo. Secondo il sindaco, infatti, il terrorismo va sconfitto qui in Italia e in special modo a Venezia stanno “alzando le difese”.

La dura presa di posizione del sindaco di Venezia nella battaglia contro il terrorismo: “Va sconfitto qui in Italia”

Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, ha dichiarato che il terrorismo deve essere battuto “qui in Italia”. Ma non solo. Il sindaco ha aggiunto anche che a Venezia in questo momento si stanno “alzando le difese”.

Sono state queste infatti le parole pronunciate da Luigi Brugnaro nel corso del Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. Il sindaco di Venezia ha inoltre aggiunto: “Se qualcuno si mette a correre in Piazza San Marco gridando ‘Allah Akbar’ in tre passi lo abbattiamo”.

Immediata è stata la risposta, con un tono del tutto ironico, da parte del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che ha affermato: “Suggerirò ai romagnoli di non cantare ‘Romagna Mia” in San Marco, perchè non si sa mai. Anche se non sono sicuro di aver capito l’intervento di Brugnaro, perchè l’ha fatto per metà in veneto”.

Ma lo stesso Brugnaro ha poi insistito, a margine del dibattito al Meeting dell’Amicizia di CI: “Venezia è l’unica città in Europa che ha arrestato quattro terroristi: volevano mettere una bomba al ponte di Rialto dicendo che volevano andare da Allah. Noi li mandiamo dritti da Allah senza buttare giù il ponte di Rialto”, ha rincarato la dose il sindaco veneziano.

Le parole del sindaco hanno però destato ironia, ma anche un po’ di preoccupazione tra gli addetti ai lavori. Quella di Brugnaro è sembrata quasi una sfida proprio alla vigilia di alcuni appuntamenti importanti (come la Mostra del Cinema e la visita del Presidente della Repubblica), che tra qualche giorno vedranno arrivare a Venezia un gran numero di personalità importanti.

Le parole di Brugnaro sull’immigrazione

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha espresso la sua opinione anche per quanto riguarda il tema dell’immigrazione: “Serve un blocco navale umanitario per arginare l’immigrazione clandestina – ha detto – un blocco navale che salvi le persone quando, tentando di immigrare irregolarmente, rischiano la vita ma non le accogliamo necessariamente. Io mi ribello all’idea che l’immigrazione irregolare massiccia sia ineluttabile”.

E infine ha concluso: “Un conto è integrare gli immigrati che già vivono qui, che lavorano, su questo siamo tutti d’accordo; anche noi veneti siamo stati emigranti nel mondo. Altro è accettare indiscriminatamente chiunque voglia trasferirsi qui per migliorare la sua condizione lavorativa, desiderio lecito ma non possono stare tutti qui. Bisogna saper mediare”.

Lo scherzo di Dario Nardella, sindaco di Firenze

Come già accennato in precedenza, le frasi pronunciate da Brugnaro ha suscitato anche delle reazioni di ironia. Come successo anche al sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha ribattuto al collega di Venezia gridando “Allah Akbar“.

Questa battuta, sicuramente fuori luogo, è stata diffusa attraverso un video pubblicato sui social. Ovviamente anche questa frase di Nardella ha suscitato diverse polemiche sul web, tanto che il sindaco di Firenze si è prontamente scusato. Sul suo profilo Facebook, infatti, Nardella ha scritto: “Mi scuso per alcune espressioni riprese in un video pubblicato online. Non era mia intenzione offendere alcuna persona, né tanto meno la comunità musulmana né scherzare sulla sua religione, né evocare i tragici fatti di questi giorni”.

Nardella ha poi successivamente spiegato il perchè abbia voluto fare quella battuta: “Durante quel video prendevo le distanze dalle dichiarazione del collega Brugnaro sui musulmani rilasciate durante il suo intervento ad un incontro al meeting di Rimini. Chi mi conosce e conosce la mia amministrazione sa il modo con cui dialoghiamo con tutte le comunità religiose, inclusa quella musulmana moderata, come testimonia anche il Patto di cittadinanza che per primi abbiamo siglato in Italia”.