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Timbravano il cartellino e tornavano a casa, 43 arresti al Comune di Sanremo

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E' un malcostume ormai diffuso quello dell'assenteismo ingiustificato, o spesso 'fraudolento' nel settore dell'impiego pubblico. Questa volta è toccato al personale del Comune di Sanremo entrare nel mirino della giustizia, con i 43 provvedimenti di custodia cautelare emessi dal tribunale di Imperia...

E’ un malcostume ormai diffuso quello dell’assenteismo ingiustificato, o spesso ‘fraudolento’ nel settore dell’impiego pubblico. Questa volta è toccato al personale del Comune di Sanremo entrare nel mirino della giustizia, con i 43 provvedimenti di custodia cautelare emessi dal tribunale di Imperia, per altrettanti funzionari e dipendenti, armati solo della volontà di timbrare il cartellino, ma non di quella di volere espletare le proprie mansioni per le quali venivano retribuiti.

Ad eseguire le ordinanze sono stati i finanzieri della compagnia locale, che oltre ad eseguire le ordinanze di custodia hanno anche provveduto a notificare gli atti di denuncia per altri indagati (complessivamente 200), a piede libero. L’accusa per gli arrestati è quella di truffa ai danni dello Stato, uso indebito del cartellino e assenteismo ingiustificato. Tra gli indagati, secondo quanto riportato dal secolo XIX ci sarebbero anche funzionari del comune oltre che i semplici dipendenti.

L’inchiesta è coordinata dal Gip, Maria Paola Marrali, mentre l’inchiesta sembra avere origine da una segnalazione, avvenuta due anni fa, da parte di Maurizio Zoccarato, allora sindaco della ‘città dei fiori’ che ospita il più popolare festival della canzone italiana.

I militari coinvolti nell’operazione sarebbero diverse decine, che hanno proceduto anche ad acquisire documentazioni a supporto delle accuse, mediante perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli stessi indagati.

Ma le grane legate all’assenteismo nel settore del pubblico impiego, ormai sembrano essere diventate quotidiane. Nella mattinata di giovedi, si apprende che il commissario prefettizio del comune di Battipaglia, avrebbe fatto chiudere i portoni di ingresso per verificare le presenze dei funzionari e dei dipendenti presso gli uffici assegnati. Una sorta di bliz antiassenteismo per stanare i soliti ‘furbetti’ del cartellino.

Proprio la scorsa settimana, la Procura di Caltanissetta aveva chiesto il rinvio a giudizio per 44 dipendenti accusati di assenteismo, facenti parte dell’Ufficio Tecnico e della Polizia Municipale. Anche in questo caso, per alcuni, l’accusa è di truffa per avere ‘usato’ impropriamente il cartellino.