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trasforma le vecchie bottiglie in pratiche lavagnette

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COSA HANNO IN COMUNE UNA VECCHIA BOTTIGLIA DI VINO ROSSO ED UNA LAVAGNETTA DA CUCINA? Ve lo dico subito. Io sono sempre alla ricerca di nuovi modi per riutilizzare tutte quelle bottiglie di vino vuote, che altrimenti andrebbero buttate e riciclate. Stavolta ho trovato un modo molto simpatico: la ...

COSA HANNO IN COMUNE UNA VECCHIA BOTTIGLIA DI VINO ROSSO ED UNA LAVAGNETTA DA CUCINA?

Ve lo dico subito. Io sono sempre alla ricerca di nuovi modi per riutilizzare tutte quelle bottiglie di vino vuote, che altrimenti andrebbero buttate e riciclate. Stavolta ho trovato un modo molto simpatico: la vernice lavagnata.

Naturalmente questa idea sarebbe stata più carina se io fossi stata minimamente artistica con il gesso. Suppongo che qualcun altro qui, riuscirebbe a trovare questa idea più utile di me e farne dei veri e propri oggetti d’arte. Vediamo insieme come fare:

LA BOTTIGLIA

Godetevi il vino prima di tutto, ma con moderazione, mi raccomando! Quindi brindate alla “faccia mia” e buona serata.

Quando l’avete finito, lavate la bottiglia con accuratezza e lasciatela asciugare naturalmente, meglio se a collo in giù, per far uscire tutta l’umidità residua dal lavaggio. Che il vino sia bianco o rosso non importa, e neanche il colore della bottiglia. L’importante è che sia in vetro e della forma che più vi piace. Questa che vedete nella foto, è la prima che ho realizzato, ne ho scelta una con la “pancia” abbastanza larga, così da poter essere sfruttata al massimo…anche se il risultato è misero. Ma visto che non so fare di meglio….

L’ETICHETTA

Beh..raschiatela via. Sull’etichetta la vernice non fa buona presa.

Sì, alcune etichette sono bellissime e sembrano opere d’arte loro stesse. Basta scegliere le bottiglie con le etichette non vi dispiace raschiare via!

Ho trovato che le etichette variano notevolmente nella loro facilità di rimozione. Alcune si levano benissimo, e di solito sono quelle adesive. Altre invece richiedono davvero tanta pazienza ed olio di gomito, e sono quelle di carta incollata. Come levarle? A mano è una gran fatica, le spugnette abrasive metalliche da cucina vanno bene all’inizio, ma poi si riempiono di pezzetti di carta appiccicosi e bisogna buttarle via senza aver potuto terminare l’opera.

Ma..non disperate: il metodo c’è! Basta immergere la bottiglia in un pò di acqua calda saponata, o passarla su una fonte di calore e….voilà! L’etichetta viene via che è una bellezza. Naturalmente qualche residuo resta sempre, ma con un pò di pazienza prima o poi viene via.

PREPARAZIONE

Se siete dei pasticcioni come me, vestitevi comodamente e con abiti vecchi.

Non indossate le scarpe buone..io l’ho fatto e le ho trasformate in un quadro di Picasso. Belle son belle, non c’è che dire, ma vi assicuro che non andrei mai in giro con un paio di stivali col tacco piene di macchie da muratore, a meno ché non sia carnevale!

Quindi, appena la vostra bottiglia è asciutta e completamente “depilata” dall’etichetta, preparatevi tutto l’occorrente: la vernice lavagnata (si trova facilmente nelle cartolerie artistiche o nei negozi di ferramenta ben forniti, ma anche su internet, spesso è in versione spray), il primer apposito (idem come prima), la bottiglia ovviamente, del giornale, un pennello per i ritocchi, un bel paio o due di guanti di lattice (vi serviranno) e tanta buona volontà.

DIPINGIAMO

Utilizzate una bomboletta spray di primer. Indossate prima i guanti, che alla fine risulteranno piuttosto colorate -in questo caso color lavagna nera.

Assicuratevi di coprire con il primer tutti i lati della bottiglia e dentro la parte superiore. Vi consiglio di lasciare asciugare la prima mano e di ritoccare poi il collo e la base.

Piccolo consiglio: se infilate un bastoncino abbastanza lungo e resistente nella bottiglia e poi lo tenete come terreste una bandiera, passare lo spray sulla bottiglia sarà più facile, veloce e pratico. Peccato che io ci abbia pensato solo dopo essermi trasformata nell’uomo nero!

Ooohhh…già sembra più bella col primer.

Ed ora, si passa alla vernice lavagnata. Sempre in versione bomboletta spray….A meno ché non desideriate pennellare la bottiglia….

TOCCO FINALE

Ok, dopo un paio di ritocchi ed un paio di passi falsi finalmente la nostra bottiglia lavagnata è finita. Non ci vuole molto affinché si asciughi, ma ho aspettato un paio di giorni prima di provarla. Non volevo dipingere di nuovo.

Ho provato anche il gesso. E’ una pecionata, ma dovevo provarlo. Mi sembra un pò buffo scrivere su una bottiglia, ma è divertente.

Parte imprevista: la bottiglia con la vernice lavagna è ancora liscia in qualche punto? Tocco di classe! Ma per favore, via le unghie, quello stridio mi fa accapponare la pelle solo a pensarci!

GESSETTI TEMPERATI

Ho scoperto un trucchetto astuto, mentre cercavo di capire come trasformare una bottiglia di vino in una lavagna. Il gessetto è sempre così schietto e grande e ingombrante per scrivere, vero?

Così ho trovato un temperamatite con il foro più grande. Ed il gesso vi si adatta perfettamente.

Affilato al punto giusto. Molto meglio per scrivere, e mi fa sentire come se sapessi disegnare. P.S. La mia nipotina di 8 anni ne ha fatta una più bella della mia!!!!