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Travolta dal bus, muore a 43 anni

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  Mancano pochi minuti alle 8, Chiara Costa 43 anni,  residente in zona Castelletto in via Ameglia, viene travolta da un autobus della linea 37 finendo sotto le ruote del mezzo e morendo sul colpo. E' accaduto ieri, momento in cui la donna stava attraversando in scooter la zona della st...

Mancano pochi minuti alle 8, Chiara Costa 43 anni, residente in zona Castelletto in via Ameglia, viene travolta da un autobus della linea 37 finendo sotto le ruote del mezzo e morendo sul colpo. E’ accaduto ieri, momento in cui la donna stava attraversando in scooter la zona della stazione Brignole per recarsi a lavoro di Assistente sociale.

Ancora la dinamica degli accadimenti è tutta da chiarire; sta di fatto che il bus ha agganciato lo scooter e trascinato per ben 30 metri. Inutili i tentativi dei soccorritori di rianimazione del 118, per Chiara era il momento di salutare la vita.

Chiara Costa lascia il marito Tommaso Pittaluga e quattro figli, che hanno un’età tra gli 11 e 17 anni. Il marito, giunta la terribile notizia, ha lasciato Roma dove si trovava per lavoro ed è corso a Genova dai suoi ragazzi.

La dinamica dell’incidente tra l’autobus e la conducente dello scooter è molto atipica, così confermano le indagini in corso degli agenti della sezione infortunistica. Difatti, gli agenti si domandano sul perché possa uno scooter essere trascinato per 30 metri senza accorgersene e fermarsi.

52 anni è il reo autista accusato di omicidio stradale, residente in Valbisagno. Secondo alcuni testimoni, pare che l’uomo avesse litigato ancor prima con un altro guidatore di bus e, proprio per questo motivo, in stato di grande alterazione è partito a razzo dal semaforo senza criterio.

Il conducente del mezzo si giustifica dichiarando: “I freni non funzionavano, ho tentato di fermarmi ma non sono riuscito, era troppo tardi, la donna è finita sotto le ruote”.

L’uomo risulta essere negativo al test antidroga e all’alcol.

Tra gli amici, e Chiara ne aveva tantissimi che l’amavano, resta ancora lo stupore del tragico evento anche perché “lo scooter era il suo mezzo preferito ed era una bravissima guidatrice, anche con il maltempo lei prendeva e andava” – così racconta l’amica Lucia Romanengo aggiungendo -: “Chiara era una donna forte, affrontava ogni tipo di sfida con la grinta e l’amore che la contraddistingueva in ogni gesto che faceva, anche solo nell’invitare nella sua bella casa gli amici offrendoci la sua straordinaria cucina. Poi che dire per la passione nell’aiutare gli altri… In passato aveva collaborato con l’associazione San Marcellino”. Dunque, Chiara lavorava come assistente sociale ma faceva anche volontariato.

Ai numerosi messaggi di cordoglio si è aggiunto l’Amt col portavoce responsabile che ha detto: “Siamo profondamente addolorati per quanto è successo, siamo vicini alla famiglia di Chiara Costa. Faremo il possibile per comprendere cosa sia accaduto realmente”.