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Trazione posteriore, anteriore e integrale: le differenze

Trazione posteriore, anteriore e integrale: le differenze

Tre modi differenti di gestire la potenza di trazione,  anteriore, posteriore, integrale, ma anche tre stili di guida diversi. Trazione posteriore: Il primo tipo di trazione che andiamo ad analizzare è quello di tipo posteriore. In esso il peso e la spinta date in accelerazione vanno a scaricars...

Tre modi differenti di gestire la potenza di trazione, anteriore, posteriore, integrale, ma anche tre stili di guida diversi.

Trazione posteriore: Il primo tipo di trazione che andiamo ad analizzare è quello di tipo posteriore. In esso il peso e la spinta date in accelerazione vanno a scaricarsi sulle ruote posteriori. Questo comportamento porta una serie di vantaggi per chi è alla guida del mezzo. Considerando che, in ogni caso e in qualsiasi veicolo, quando si accelera il peso dinamico si sposta verso il retro della vettura, essa avrà più stabilità al momento della partenza, e di conseguenza più potenza. Qualche problema si potrà avere durante le curve: il rischio di far sbandare le ruote posteriori è sempre incombente e bisognerà alzare il piede dal pedale del gas per risolvere.

La trazione posteriore è ben più visibile nei mezzi a due ruote, ai quali permette di “impennare” grazie proprio allo scarico di peso sul retro della moto, e al conseguente “rialzo” della parte anteriore. Inoltre lo slittamento della ruota posteriore non provoca una caduta, al contrario di quella anteriore, ma solo uno sbandamento più o meno lieve.

Trazione anteriore: Diverso è il discorso per ciò che riguarda la trazione anteriore. In questo caso la potenza viene scaricata sulle ruote anteriori al momento della partenza ma, come detto prima, in ogni auto il peso è invece scaricato dietro durante questa fase. Questo comporta una potenza minore in accelerazione; inoltre le ruote anteriori tendono ad alzarsi leggermente. Il pericolo più comune nei mezzi a trazione anteriore è il sottosterzo, e il conseguente rischio di effettuare un testacoda. Questo perché le ruote anteriori sono anche le direttrici, e il loro movimento può generare un disequilibrio se tutta la potenza viene scaricata su di esse. La stabilità del mezzo è sempre minore rispetto a uno con trazione posteriore ma la ripartizione delle masse permette una velocità massima maggiore e una grande facilità di guida.

Trazione integrale: meglio conosciuta con il nome di 4×4 è quella che permette il maggior comfort di guida. Tutte le ruote lavorano in fase di emissione di potenza, e questo rende infallibili i mezzi dotati di tale trazione. Non a caso SUV e fuoristrada la hanno in dotazione. In alcuni casi, infatti, per districarsi dalle situazioni più complicate c’è bisogno della spinta di tutte e quattro le ruote. In molti di questi veicoli, però, una centralina elettronica gestisce la potenza e quindi a volte il carico è ripartito più verso il posteriore o l’anteriore a seconda delle necessità. Anche il freno agisce su tutte le ruote motrici riducendo gli spazi di arresto.

Come abbiamo visto ognuna di queste trazioni ha i suoi vantaggi. Se da una parte la trazione posteriore porta a un maggior feeling di guida, quella anteriore ne aumenta il controllo. Il 4×4 sembra invece essere un giusto compromesso, soprattutto in termini di sicurezza e affidabilità.

Negli ultimi tempi i dispositivi TCS (Traction Control System) hanno reso sempre minori le differenze tra questi tipi di trazione.