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Tre terremoti consecutivi nello Stretto di Messina, ponte sicuro o opera rischiosa?

terremoto stretto di messina

Tre scosse di terremoto consecutive e ravvicinate sono state registrate poco fa dai sismografi dell'Ingv nello Stretto di Messina. Si è trattato di terremoti lievi, di magnitudo 2.3, 2.1 e 2.2 ma il fatto che siano avvenuti a distanza di pochi minuti, dalle 19:14 alle 19:17, è meritevole di attenz...

Tre scosse di terremoto consecutive e ravvicinate sono state registrate poco fa dai sismografi dell’Ingv nello Stretto di Messina. Si è trattato di terremoti lievi, di magnitudo 2.3, 2.1 e 2.2 ma il fatto che siano avvenuti a distanza di pochi minuti, dalle 19:14 alle 19:17, è meritevole di attenzione. Si è trattato di sismi superficiali, con ipocentro compreso tra i 9,5 e i 10,9 chilometri, avvenuti in mare aperto, e che non sono stati avvertiti sulla terraferma. Epicentro delle scosse è stato individuato a meno di 10 chilometri da Motta San Giovanni e Reggio di Calabria. Un episodio comunque importante, alla luce delle odierne dichiarazioni del premier Matteo Renzi il quale, nel corso dell’assemblea per la celebrazione dei 100 anni del gruppo Salini-Impregilo, ha rilanciato le grandi opere, focalizzandosi in particolare sul Ponte sullo Stretto e dichiarando che creerà 100 mila posti di lavoro, oltre a togliere la Calabria dell’isolamento e avvicinare la Sicilia al Belpaese.

Resta però, e i terremoti di poco fa lo confermano, l’attenzione sulla sismicità di questa area nel centro del Mediterraneo, zona particolarmente instabile dal punto di vista tettonico in quanto vi convergono tre placche continentali, ognuna delle quali caratterizzata da uno specifico movimento. Il risultato è un sistema di faglie molto complesso, della lunghezza di oltre 370 chilometri noto come ‘siculo-calabrian rift zone‘, che origina dalle coste tirreniche calabresi proseguendo nello stretto di Messina, lungo la costa ionica della Sicilia, e arrivando sino agli Iblei orientali, nella zona sud orientale dell’isola. Ad oggi vi sono faglie ancora poco conosciute in quanto ubicate a oltre 6 km al di sotto del fondale dello stretto.