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Treni, sciopero dell'Intercity con dumping contrattuale

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I treni di Genova continuano ancora ad avere molte problematiche in merito ai contratti dei lavoratori e alla velocità dei treni

Al via domenica 15 ottobre lo sciopero regionale dei lavoratori viaggianti di Trenitalia sull’Intercity. Tutti i sindacati di trasporto – Orsa Cgli, Cisl, Uil, Taf, Ugi -, hanno proclamato lo sciopero con la protesta contro la decisione di Trenitalia di assegnare a una società estera i servizi di scorta dei treni Thello. Società che impiega i lavoratori che non applicano il contratto collettivo riducendo così i posti di lavoro del personale locale.

Difatti, i sindacati da tempo chiedevano un rinforzo proprio su Genova Principe.

E le organizzazioni, non avendo avuto una risposta costruttiva dalle azienda, hanno avviato una procedura alla Commissione di Garanzia sugli scioperi.

Treni, situazione critica

Enrico Pallavicini, responsabile Comitato pendolari-Assoutenti, spiega la situazione attuale dei treni di Genova. “A noi non serve l’alta velocità, ci accontenteremmo di una media velocità purché sia costante. Un peggioramento in tal senso che coinvolge 13 treni su 18 e che i pendolari hanno quantificato nel 17%. Con circa 200 ore di ritardi in più. Con addirittura treni che sono passati da una media di ritardo annuale di 5 minuti a 12 minuti, a causa principalmente del materiale rotabile, che ha una età media di 40 anni, e di una linea sempre più vecchia.

Chiediamo un incontro ai governatori di Liguria, Piemonte e Lombardia e all’amministratore delegato di Trenitalia proprio su questi temi.

Il nostro obiettivo è quello di impiegare un’ora e un quarto per arrivare a Milano, e per fare questo basterebbe andare a 150 all’ora. Noi oggi dobbiamo superare la bassissima velocità, che in alcune tratte vuol dire 30km all’ora, e proprio per questo serve fare sistema”.

A seguito delle scelte burocratiche interne e commerciali di Trenitalia negli ultimi anni sono stati ufficialmente soppressi i collegamenti internazionali con Nizza, che consentivano ai viaggiatori che raggiungevano l’aeroporto francese di prendere treni diretti per Roma, Venezia e Basilea ottimizzando anche al turismo ligure. Cancellato anche il collegamento diretto da La Spezia per Zurigo penalizzando così tutto il Levante ligure.
Per lo più i treni della tratta Nord-Sud fino a un paio di anni fa era attraversata da almeno tre convogli notturni con posti a sedere e carrozze letti che collegavano Torino a Reggio Calabria, Palermo, Crotone e Taranto. Si trattava di treni sempre molto frequentati grazie alle tariffe non eccessive e alla comodità del servizio.
Attualmente non è rimasto alcun collegamento diretto col Meridione se non un Intercity di notte Torino Napoli che costringe i viaggiatori a ore di percorrenza in condizioni al limite del precrio con l’assenza di un adeguato servizio di letti e cuccette.
Sono scomparsi anche i treni periodici che consentivano ai cittadini liguri di raggiungere la Calabria trasportando la propria autovettura mediante un comodo servizio di carri auto collegati alle cuccette. La loro cancellazione ha causato un grande spreco di risorse poiché la nuova rampa di carico costruita di recente presso la stazione di Genova Principe è stata provata per meno di un anno. E poi abbandonata. Con la dismissione del servizio cuccette e trasporto auto da parte di Trenitalia.
La linea FrecciaBianca per Roma è al momento costruita con materiale obsoleto (ETR 463), organizzata su orari che evidentemente non rispondono ad alcuna logica commerciale, gravati tra l’altro da continui ritardi e disservizi.

Una agitazione sindacale e una situazione molto al limite, per un servizio che risulta essere vitale per molte persone che nel loro quotidiano utilizzano i treni.