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Tristezza autunnale: come combatterla

tristezza

Il disturbo affettivo stagionale colpisce durante il cambiamento climatico che si percepisce tra estate e autunno. Ecco come riconoscerlo e combatterlo.

Eccoci piombati in autunno, dopo il torrido caldo estivo. E come ogni anno, questa stagione porta con sè importanti cambiamenti climatici, i primi freddi, i primi malanni, le piogge e l’aria frizzante. Pare che tutto concorra a colpire il nostro buonumore. Capita spesso di percepire una sorta di tristezza autunnale. Niente paura: è più che normale. Si tratta probabilmente di un semplice disturbo stagionale, noto più che altro come disturbo affettivo stagionale. Ecco come combatterlo, e godere anche delle prime foglie che ingialliscono.

Tristezza e stagionalità

Diamo quindi una spiegazione scientifica a un disturbo che colpisce molte persone, nel periodo autunnale. Il Dott. Giuseppe Bersani, noto psichiatra e professore, fa risalire questo malumore proprio all’ingresso dell’autunno. Quindi al periodo immediatamente successivo all’estate. Si passa infatti dall’abitudine alla luce e al sole, a giornate con meno ore di luce e meno soleggiate. Dal caldo si passa al freddo e alla costrizione di dover stare a casa più ore piuttosto che all’aria aperta. Ci si deve coprire e costringere con strati di vestiti, e si perde così la “libertà” del comodo abbigliamento estivo.

Buonumore in letargo

Il tempo rigido e cupo non favorisce e men che meno incoraggia le uscite. Questo induce il corpo a una sorta di preparazione al “letargo” del buonumore. Se ciò avviene in modo naturale in tutte le persone sottoposte al cambiamento climatico, è ovviamente amplificato e aggravato nel caso delle persone con una certa predisposizione alla depressione. Saranno loro, soprattutto, a risentire di questo disturbo.

Cosa succede al corpo

Ansia, tristezza, irritabilità, depressione, stanchezza, mal di testa e insonnia sono i sintomi che riconducono al disturbo. Ne soffrono soprattutto donne fra i 20 e i 40 anni. A livello neurologico i cambiamenti luce-buio e l’accorciamento delle giornate possono influenzare la produzione di neurotrasmettitori come la serotonina e di ormoni quali la melatonina, alterando i normali ritmi biologici. Alcuni dei sintomi descritti sopra compaiono anche in alcune forme di depressione tradizionale. Ma la particolare combinazione di letargia, ansia, irritabilità e cambiamenti delle abitudini alimentari con cui si fronteggiano i cambiamenti stagionali, rappresentano i sintomi specifici del disturbo.

Combattere la tristezza

Le nuove ricerche sul disturbo sono concentrate proprio sulla fondamentale interazione tra luce e melatonina. Ne è riprova il fatto che è maggiormente diffuso nei Paesi dove la quantità annua di luce solare è minore e dove fa più freddo. Per questo una delle terapie più utilizzate per curarla è l’esposizione quotidiana, per almeno un’ora, alla luce solare o a luci particolari che riproducono esattamente quella del sole. Anche l’alimentazione richiede particolari attenzioni: limitiamo l’assunzione di calorie. Meglio fare pasti piccoli e nutrienti a base di cereali integrali, carni magre, pesce, frutta e verdura. Riduciamo drasticamente gli zuccheri raffinati, la caffeina e gli alcolici. E un aiuto preziosissimo arriva anche dalla natura: il disturbo può essere contenuto con il magnesio. Il minerale è molto utile negli stati di ansia e iperemotività, ed è disponibile in commercio sotto forma di polvere o tavolette da assumere più volte al giorno. Da associare eventualmente, dietro consiglio di un esperto, a piante dall’azione tonica ed energizzante, come il Ginseng.