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Troll di Norvegia - Realtà e finzione

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Ambiente naturale dei Troll, specie, comportamento, accoppiamento e abitudini alimentari Queste mistiche e talvolta pericolose creature della mitologia nordica hanno ispirato molti scrittori, compositori ed anche pittori. Ho cercato di raccogliere materiale ma sicuramente anche molta fiction ...

Ambiente naturale dei Troll, specie, comportamento, accoppiamento e abitudini alimentari

Queste mistiche e talvolta pericolose creature della mitologia nordica hanno ispirato molti scrittori, compositori ed anche pittori.

Ho cercato di raccogliere materiale ma sicuramente anche molta fiction sul loro conto. Avete sempre voluto sapere di più sui troll ma non avete mai osato chiedere ?
Ora per fortuna alcune delle vostre domande avranno finalmente risposta.

Troll giganti chiamati Jaette

I troll “Jaette” nei miti scandinavi sono di solito mostruosi, spesso provvisti di zanne o occhi ciclopici. Sono più grandi e forti degli umani, molto pericolosi e crudeli. I termini “jaette”, “jutul” o “jotunn” nelle lingue scandinave significano “gigante”. Un jaette femmina è chiamata “gyger”.

I tipici troll jaette vivono in caverne nelle montagne che lasciano dopo il tramonto (se esposti al sole, si trasformerebbero istantaneamente in pietra) per dare la caccia agli esseri umani poiché essi sono ghiotti di carne umana. Quando non sono affamati lanciano pietre alla gente e distruggono i villaggi situati sulle montagne. Esistono anche dei sottogeneri delle specie che vivono nel mare o nelle foreste.

Troll umani o Huldrefolk

Questo tipo di troll è molto più piccolo dello jaette; è di solito affascinante, biondo e spesso nudo. Il suo ambiente naturale è il mondo sotterraneo.
A volte possiede una coda che nasconde sotto le vesti.

Le femmine di questa specie chiamate huldra, sono accusate di attrarre gli esseri umani maschi con il loro dolce canto e bel aspetto per comandarli o semplicemente cibarsene o vezzeggiarli. Sono solite trattenere i poveri maschi sotto un influsso magico che dura per parecchi anni. A volte i malcapitati vengono liberati o riescono a scappare e possono essere spesso trovati a girovagare per le regioni selvagge senza ricordarsi che cosa sia loro accaduto.

Se siete avventurosi e volete ascoltare la canzone di huldra, raggiungete un luogo chiamato Myrdal, situato vicino a Voss nella Norvegia dell’ovest e prendete la ferrovia Flamsbana. Ricordate di legarvi con una corda alla carrozza. Da qualche parte nel bel mezzo del vostro viaggio sotto le acque smeraldo di Sognefjord sentirete il loro canto (o forse addirittura vedrete una breve apparizione di huldra) che vi ammalia per andare con loro.

Peer Gynt
Un’opera di Henrik Ibsen, basata sulla leggenda di Per Gynt

Peer è un cacciatore e vive nelle montagne con sua moglie sposata a Haegstad. Egli riporta sua moglie al villaggio e questo lo fa esiliare. Nelle montagne Peer incontra un huldra, figlio del Re della Montagna e sta quasi per tramutarsi in un troll quando rifiuta di prendere la decisione definitiva.

Mentre Peer vive come un contadino, una giovane donna incontrata al matrimonio ad Haegstad, di nome Solveig, lo raggiunge nelle montagne per stare con lui. Peer è ora così contento e fiducioso nel futuro tanto che a malapena si allontana dal luogo. Ma mentre è fuori a tagliare la legna per la nuova casa, viene come sopraffatto dal passato.
L’Huldra, di verde vestito, arriva con un troll e dichiara di essere il padre di Peer. Invece di prendere lì per lì una decisione, Peer fugge di nuovo.

Da quel momento in poi ha una vita piena di avventure, viaggia e perde fortune sino a finire coll’essere incoronato imperatore del mondo a “Darekisten”, (un’istituzione per malati di mente) al Cairo.

Da anziano Peer ritorna in Norvegia. Sulla costa norvegese la sua nave viene esposta ad una tempesta e affonda. Alla fine Peer combatte una battaglia per la propria anima e autoconsapevolezza e viene salvato dall’amore fedele di Solveig.

I graziosi troll Moomin

Eh si, è difficile crederlo ma i Moomin, meglio conosciuti dai racconti di Tove Jansson, appartengono anch’essi alla specie dei troll. Contrariamente agli altri troll, essi sono amichevoli, dolci e spensierati. I Moomin sono bianchi e rotondetti con grandi musi che li fanno sembrare degli ippopotami.

Un tipico Moomin vive intensamente e vede il mondo con sentimenti di meraviglia per semplici piaceri come collezionare pietre e conchiglie. Ha uno spiccato spirito di avventura ed è in qualche modo un animo irrequieto.

I troll nella letteratura

I troll e gli esseri a loro affini sono presenti in molti libri fantasy e di racconti. Ricorderete sicuramente i tre troll (o di tipo jaette) con cui Bibbo Baggings aveva avuto a che fare nell’opera “The Hobbit” o della sua lotta con il troll gigante della caverna nelle miniere di Moira (nel “Signore degli Anelli”). Questi troll sono stupidi, mostruosi, pericolosi e si trasformano in
pietra quando esposti al sole.

D’altro canto i troll del mondo di Terry Pratchett (come Detritus, membro dell’Ankh-Morpork City Watch) sono più civilizzati, sebbene non ancora molto intelligenti; possono essere dei validi membri della società. Il sergente Detritus sembra essere molto più intelligente degli altri perchè indossa un elmetto fatto su misura che ne raffredda la testa (le cervella dei troll sono fatte di silicone impuro così da funzionare meglio quando raffreddate). Essi sono immuni dalla luce del sole essendo una sorta di rocce viventi.

Si possono trovare troll nella serie di Harry Potter, nei racconti fantasy scritti da Tad Williams e nel racconto per bambini “Il Mare dei Troll”.

Nomi di troll celebri
dalla mitologia norrena e letteratura e folclore scandinavo

Alcune leggende affermano che un temibile troll può essere ucciso se un Cristiano pronuncia il suo nome ad alta voce. Ecco perché i troll in genere mantengono segreti i loro nomi. Tuttavia se ne conoscono alcuni:

Grendel – troll reso celebre dal poema “Beowulf”
Dunker – troll descritto in un racconto popolare di Forsen
Ymer – la più vecchia creatura dell’universo norreno
Boygen – dal racconto di Per Gynt
Hrungne – il gigante più forte della mitologia norvegese
Gryla – una terrificante creatura con 15 code
Trym – il re dei giganti nella regione dello Jotunheimen
Gerrod – un jaette (gigante) e padre delle gigantesse Gjalp e Greip
AEge – jaette che regna sul mare

Jotunheimen
I troll nella geografia

Lo Jotunheimen (“Casa dei Giganti”) National Park è un parco nazionale in Norvegia,
riconosciuto come uno delle più importanti regioni del Paese per l’escursionismo e
la pesca. E’ situato a sud e fa parte della lunga catena delle Montagne Scandinave.
Le 29 più alte vette della Norvegia si trovano tutte nello Jotunheimen inclusa la più grande
– Galdhopiggen (2469 m).
Il nome Jotunheimen proviene dalla parola Jotunheimr, che è uno dei Nove Mondi e il mondo
(casa) dei Giganti della Mitologia Norrena. Da li essi minacciano gli umani del Midgard
e gli dei dell’Asgard dai quali li separa il fiume Ifing.

Trollstigen
I troll nella geografia

Trollstigen (“La Scala dei Troll”) è una strada di montagna nel cuore di Romsdal e una
delle attrazioni più visitate in Norvegia. Le montagne che circondano la strada di
Trollstigen sono enormi. Nomi come Kongen (il Re), Dronningen (la Regina) e Bispen (il
Vescovo) ne confermano la maestosità.

Trollstigen è stato aperto al pubblico il 31 luglio 1936 dal Re regnante Haakon VII dopo 8 anni
di edificazione. Ancora oggi la strada è un buon esempio d’arte ingegneristica ed edile.
Con una inclinazione del 9%, questa strada impervia con molte curve e discese rappresenta
una vera e propria sfida. Occorre essere davvero esperti per percorrerla.

Trollvegen
Troll in geografia

Trollvegen (la Muraglia dei Troll) fa parte del massiccio montagnoso Trolltindene (Vette dei Troll)
nella valle di Romsdal, vicino Molde, sulla costa occidentale. La Muraglia dei Troll è il colle
in verticale più alto in Europa, ben 1100 metri dalla base alla sommità. Nel lato più ripido, la vetta
strapiomba sulla base per quasi cinquanta metri.

La Muraglia dei Troll è stata una prestigiosa meta per gli arrampicatori e i saltatori da piattaforma.
Tale tragitto è stato scalato per la prima volta nel 1958. Da allora vari percorsi sono stati
scalati. Gli itinerari prendono spesso il loro nome dai primi scalatori. La maggior parte di essi sono stati
percorsi durante l’inverno.

Nel 1980 un nuovo sport nacque quando il Finnish Jorma Oster fece il primo salto col paracadute
lungo la Muraglia dei Troll. Tra il 1980/86, 300-400 paracadutisti si lanciarono dalla vetta. A causa di
alcuni incidenti e pericolose missioni di soccorso, il paracadutismo nella regione è stato bandito
legalmente nel 1986.