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Trump contro l'Iran: non daremo mai il consenso a un'arma nucleare

Bufera su Trump

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump appena atterrato a Tel Aviv ha dichiarato, davanti al premier israeliano Benyamin Netanyahu, "Amiamo e rispettiamo Israele, siamo con voi", Trump ha poi sottolineato come esista un "legame indissolubile" che unisce Stati Uniti e Israele. "Nel mio v...

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump appena atterrato a Tel Aviv ha dichiarato, davanti al premier israeliano Benyamin Netanyahu, “Amiamo e rispettiamo Israele, siamo con voi“, Trump ha poi sottolineato come esista un “legame indissolubile” che unisce Stati Uniti e Israele.

Nel mio viaggio in questi giorni ho trovato nuove ragioni di speranza“, ha detto il presidente americano nel suo discorso all’aeroporto Ben Gurion. “Abbiamo un’opportunità rara di portare stabilità e pace nella regione. Un futuro che è possibile solo se collaboriamo“, ha poi sottolineato. Il Premier israeliano ha voluto ringraziare Trump per “la sua storica visita in Israele che avviene nella sua prima missione all’estero“, Netanyahu ha poi ribadito che “Israele, come l’America, cerca la pace

Il “no” all’Iran

Un legame che si manifesta nel negare all’Iran la possibilità di avere armamenti nucleari. “Usa e Israele possono dichiarare ad una voce che all’Iran non sarà mai, mai, mai concesso di avere un’arma nucleare“, ha quindi sottolineato Trump. “L’Iran deve smettere di addestrare e finanziare i gruppi terroristici e le milizie estremiste. Su questo c’è un profondo consenso nel mondo, compreso quello musulmano”, ha concluso il leader americano.

Il precedente

Già a febbraio scorso, Trump aveva dichiarato di essere pronto ad imporre nuove sanzioni contro l’Iran, preludio ad una più ampia strategia per contrastare ciò che la Casa Bianca vede come “comportamento destabilizzante”. Le misure restrittive sarebbero state formulate per non violare il precedente accordo sul nucleare, siglato nel 2015 tra l’Iran e le sei potenze mondiali.

Nella risoluzione 2231 delle Nazioni Unite, si invitava “la Repubblica Islamica a non condurre test missilistici con possibile configurazione nucleare per i successivi otto anni dall’entrata in vigore dell’accordo, siglato il 20 luglio del 2015 con le potenze mondiali”.

L’Iran dal canto suo, sostiene che il programma missilistico del paese è progettato per la difesa con esclusiva capacità di carico utile convenzionale. L’accordo sul nucleare, entrato formalmente in vigore il 16 gennaio dello scorso anno, non contiene disposizioni su possibili lanci missilistici convenzionali. Il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite ha adottato una successiva risoluzione, in cui si invita l’Iran a non effettuare test missilistici. Nella precedente risoluzione del 2010, vi era invece l’assoluto divieto di testare missili capaci di trasportare testate nucleari.

La risposta di Teheran

Sulle nuove “minacce” non si è ancora pronunciata Teheran, ma sempre a febbraio Ali Akbar Velayati, alto consigliere del leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei aveva risposto così alle misure decise da Trump “Il governo americano capirà che minacciare l’Iran è inutile. La Repubblica Islamica non necessita di permessi per difendersi, tuttavia non è la prima volta che una persona inesperta ci minaccia”. Siamo sicuri che a seguito delle nuove dichiarazioni americane, la replica sarà simile se non più forte.