> > Trump espelle messicano. L'uomo si suicida lanciandosi da un ponte

Trump espelle messicano. L'uomo si suicida lanciandosi da un ponte

Trump espelle messicano. L'uomo si suicida lanciandosi da un ponte

Messicano espulso si suicida buttandosi da un ponte al confine Usa e Tijuana. Un altro effetto della politica del neo Presidente americano. Lo stavano rimpatriando insieme ad altri emigranti clandestini quando Guadalupe Olivas, 45 anni di Sinaloa, ha deciso di buttarsi dal ponte. L'uomo già era st...

Messicano espulso si suicida buttandosi da un ponte al confine Usa e Tijuana. Un altro effetto della politica del neo Presidente americano.

Lo stavano rimpatriando insieme ad altri emigranti clandestini quando Guadalupe Olivas, 45 anni di Sinaloa, ha deciso di buttarsi dal ponte. L’uomo già era stato rimpatriato in passato altre due volte.

Il ponte era alto 10 metri e il messicano è morto in seguito in ospedale. Lo scorso Lunedì, l’uomo era stato fermato a San Diego.

Il presidente Trump va avanti per la sua strada, sostenuto da una buona percentuale di americani, che danno ragione alla sua politica restrittiva in fatto di migranti.

Tolleranza zero, costruzione del muro; queste le promesse che Trump promette di mantenere.

Poco prima della tragedia, Trump aveva pubblicato su Twitter, un sondaggio. Dal sondaggio risultava che l’opinione pubblica americana era schierata al suo fianco sulla politica contro l‘immigrazione.

Il sondaggio pubblicato sul sito The Hill, rileva un dato interessante: Il 77% degli americani è favorevole ad una riforma sull’immigrazione. Il 53% concordano sulla costruzione del muro con il Messico.

Intorno al 50% sono i cittadini che sono favorevoli al Travel ban, che vietava l’ingresso negli USA di cittadini proveniente da sette Paesi. Successivamente il provvedimento fù bloccato dalla Magistratura.

Dall’inizio del suo insediamento il Presidente americano, sta combattendo una battaglia senza precedenti contro i migranti. Questo ha suscitato numerose proteste in tutte le parti del paese, fino al tragico epilogo di oggi.

Undici milioni di stranieri sono a rischio di espulsione, secondo un nuovo atto della nuova Amministrazione Trump.

La polizia di frontiera caccia migranti clandestini che si sono macchiati di qualche reato per espellerli immediatamente. Questa politica non piace, perchè troppo repressiva e troppo drastica, che non tiene conto dei ricongiungimenti.

E’ pur vero che in passato c’era una tolleranza maggiore verso i migranti. Oggi invece la battaglia ai migranti è senza quartiere e l’Amministrazione tutta è decisa a far rispettare le leggi con ogni mezzo possibile.

Via dal paese tre milioni di migranti tuona il Presidente. In una recente intervista alla Cbs, Trump ha dichiarato:

Quello che faremo è buttare fuori dal Paese o incarcerare gli immigrati irregolari che sono criminali o hanno precedenti. Membri di gang, trafficanti di droga.

Il Presidente parla di migranti irregolari e criminali. Trump aggiunge prima di individuare tutti i clandestini, è molto importante garantire la sicurezza dei nostri confini. Per alcune aree la costruzione di un muro è la soluzione più appropriata. Il riferimento è alla costruzione del muro.

Il tema dell’immigrazione è un tema caldo ed è il più discusso negli ultimi tempi. Sono scesi in campo molti personaggi pubblici e addirittura anche le multinazionali. Trump si sta tirando addosso davvero l’ira di milioni di persone.

Ma l’America, come sempre si spacca in due. Le ragioni e le opinioni sono diverse. L’America è stato sempre un paese che ha accolto le persone, dichiarano in molti. Dall’altro canto c’è chi pensa che una politica più restrittiva ai confini serva per avere una maggiore sicurezza.

C’è ancora chi spera in una riforma che concili le diverse esigenze di tutto il paese. D’altra parte l’America è grande anche perchè è democratica.