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Ucraina, scontri davanti al Parlamento, un morto e centinaia di feriti

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Gravi scontri ieri davanti alla sede del Parlamento ucraino, a Kiev, fra le forze dell'ordine e alcuni manifestanti nazionalisti, che hanno portato ad un bilancio finale di un morto e circa centoventi feriti. Motivo degli scontri è stata la votazione favorevole data dai parlamentari ucraina a un...

Gravi scontri ieri davanti alla sede del Parlamento ucraino, a Kiev, fra le forze dell’ordine e alcuni manifestanti nazionalisti, che hanno portato ad un bilancio finale di un morto e circa centoventi feriti.

Motivo degli scontri è stata la votazione favorevole data dai parlamentari ucraina a un progetto di legge per concedere una maggiore autonomia al Donetsk, la regione orientale ribelle e filorussa, votazione che ha scatenato la reazione dei nazionalisti. La vittima è un agente di polizia di 25 anni, deceduto in ospedale a seguito del ferimento al petto dovuto a un colpo d’arma da fuoco. 90 gli agenti feriti.

Si tratta dell’ultimo dei preoccupanti segnali che la questione ucraina lancia dal bel mezzo dell’Europa, dove cova come un male pronto a esplodere.

In precedenza, qualche settimana fa, c’era stato il vertice, a Berlino, dei paesi aderenti al Patto di Normandia, Germania, Francia, Ucraina e Russia, per l’occasione ridotti a tre con l’estromissione di Putin. Era parso un affronto, ma, da Mosca, erano arrivati commenti molto distaccati: aspettiamo i risultati del vertice.

Mesi fa, invece, la tensione era salita con schermaglie verbali e no fra gli USA e la truppe NATO e la Russia, con reciproche promesse di tornare ad azioni degne della Guerra Fredda, peraltro mai smentite né rientrate.

La settimana scorsa, la notizia che l’Estonia intende costruire un muro lungo il proprio confine con la Russia, a partire dal 2018.

Un quadro di problematiche geopolitiche internazionali molto complesso già così, senza ricordare gli aspetti relativi ai rapporti della Russia con alcuni paesi mediorientali, il ruolo avuto nella questione del nucleare iraniano, la possibile partnership con la Cina.

Anche su questo tema l’UE gioca una partita fondamentale: lo stato di pace del Vecchio Continente non può e non deve essere dato per scontato.