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Ue promuove Italia sui conti 2017: non servono altre misure

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Pubblicate le raccomandazioni della Commissione. Via libera alla manovra di correzione che chiude la partita sull'anno passato.

Al momento per Bruxelles non servono nuove misure per rispettare il debito, all’ Italia però nel 2018 sarà necessario uno sforzo notevole.

Ciò emerge dalle country-specific recommendations, del semestre appena passato, nei i Paesi membri che la Commissione Ue ha diffuso oggi. Essenzialmente dei documenti che riportano delle specifiche per mantenere sotto controllo le spese dei conti pubblici. Il governo italiano è finito sotto osservazione a causa dei principali problemi presenti nel settore bancario.

Gli altri Paesi finiti sotto osservazione sono: Bulgaria, Irlanda, Cipro e Slovenia. La Commissione aveva raccomandato all’Italia di prendere misure per migliorare la riduzione dei Non-Performaning Loans (NPL) presente all’interno dei bilanci bancari. Il BelPaese, tra le misure suggerite, ha adottato legislazioni efficaci per le procedure fallimentari e per la vendita dei crediti deteriorati a istituzioni non-bancarie. Come è possibile verificare dai documenti dove è stato riportato che l’Italia ha raggiunto gli obiettivi di correzione e quindi al momento non sono necessari altri passi per la conformità con la regola del debito.

Ma una nuova valutazione sarà effettuata nell’autunno 2018, in base ai dati sul 2017 e alle previsioni della Commissione. Come riportato nei documenti esistono ancora diversi fattori di debolezza dell’Italia, compaiono una pubblica amministrazione inefficiente, l’alto tasso di disoccupazione giovanile e l’eccessiva pressione fiscale sulla produzione. La Commissione non ha però fornito alcuna cifra sull’entità dell’impegno richiesto all’Italia perché, come spiegato dal commissario Pierre Moscovici “c’è un margine di valutazione. Continueremo a seguire gli sviluppi ulteriori in Italia e rivaluteremo la conformità al criterio del debito in base alle nostre previsioni di autunno”.

L’esecutivo Ue si limita a dire che in vista del prossimo anno l’Italia dovrà fare uno “sforzo di bilancio sostanzioso”. Secondo le rigide regole europee, l’Italia quest’anno dovrebbe realizzare un aggiustamento dei conti pari allo 0,6% del Prodotto interno lordo. Quindi circa 10 miliardi, una grossa cifra che il governo vuole assolutamente diminuire anche a causa di un enorme problema del prossimo autunno ovvero l’aumento dell’Iva.

Inoltre Bruxelles ha affermato che esiste una vera necessità di spostare la tassazione dai fattori produttivi ai beni. In particolare ha fatto riferimento agli immobili; alcuni di essi oggi sono esenti dall’Imu a causa dell’abolizione decisa dal governo Renzi, bisogna reintrodurre l’Imu sulla prima casa ma solo “a carico delle famiglie a reddito elevato“.
Per il 2018 l’Italia dovrà sia rafforzare la ripresa che assicurare la sostenibilità dei conti, sarà necessario “spostare il carico fiscale dai fattori produttivi a tasse meno dannose per la crescita“.

Il Ministro delle Economie e delle Finanze, Pier Carlo Padoan ha ribatutto affermando che “le riforme fiscali vanno viste nel loro insieme, direi che cambiare idea su una tassa che è stata appena cambiata da pochi mesi non è una buona idea”.