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Università italiane: le migliori in graduatoria

Università italiane

La classifica annuale Censis analizza le migliori università italiane, statali e non statali: come scegliere il proprio ateneo.

Quali sono le migliori università italiane e come orientarsi nella scelta al momento dell’iscrizione prima di intraprendere un percorso di studi?Ecco qualche dato pratico e concreto per orientarsi meglio nella scelta.

Censis università

In aiuto dei migliaia di studenti italiani che, anno dopo anno, si trovano a dover compiere la scelta, arriva il supporto del Censis, l’istituto di ricerche socio-economiche, che annualmente va a stilare le classifiche delle migliori Università italiane (qui la classifica delle più antiche) tenendo conto di una serie di precisi fattori.

Università italiane

In realtà ci si trova di fronte a 40 classifiche visto che la graduatorie vengono stilate su atenei che hanno le stesse caratteristiche: si parla pertanto di classifiche di atenei statali e non statali che vengono ulteriormente divisi per categorie per dimensione per avere (si spera) una valutazione reale. Di fatto, la classifica del Censis sulle migliori università italiane (qui le migliori università al mondo), statali e non statali, prende in considerazione fattori che fanno capo alle strutture disponibili, ai servizi che vengono erogati, al livello di internazionalizzazione dell’ateneo e alla capacità di comunicazione 2.0.

Università statali

Vengono classificati come mega atenei statali quelli che contano oltre 40.000 iscritti. Quali sono quelle italiane?

  • Università di Bologna: questo ateneo è considerato il più antico di tutto l’Occidente dal momento che la sua fodnazione risale al 1088 quando un gruppo di studenti si unirono in un’associazione libera e laica.
  • Università di Firenze: quando venne fondata nel 1322 portava il nome di Studium Generale in virtù delle principali materie insegnate ovvero giurisprudenza, medicina e lettere.
  • l’Università di Padova: più antica della rivale fiorentina è nata circa un decennio prima di questa. Da quella data ne ha fatta di strada: nel 2016 può contare ormai 8 scuole, 32 dipartimenti e pià di 60.000 studenti.
  • l’Università di Roma La Sapienza: non tutti forse sanno che questo ateneo è stato fondato con una bolla papale da Bonifacio VIII nel 1303. Secondo alcuni dati La Sapiena si attesta tra le più frequentate in Europa grazie ai suoi 110 mila studenti.
  • Fanalini di coda nel range dei mega atenei, l‘Università Statale di Milano, penultima l’Università di Catania.
  • Ultimo posto per l’Università di Napoli Federico II nonostante il perstigio storico dell’ateneo,

Vengono classificati grandi atenei statali quelli che contano un numero compreso fra i 20.000 e i 40.000 iscritti . Tra questi compaiono l’Università di Perugia che guida la classifica, complice il forte grado di internazionalizzazione. Seguono al secondo posto l’Università di Pavia e al terzo l’Università di Parma. Ultima e penultima in classifica, la Seconda Università di Napoli e l’Università di Chieti-Pescara. Vengono classificate come medi atenei statali quelli che contano un numero compreso fra i 10.000 e i 20.000 iscritti. L’Università di Siena è la migliore, inseguita dall’Università di Trento; terzo posto per l’Università di Sassari, quarta l’Università di Trieste, quinta l’Università di Udine.

Fanalino di coda l’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro. Vengono classificate come piccoli atenei statali quelli che contano un numero massimo di iscritti fino a 10.000 iscritti). Primo posto per l’Università di Camerino, secondo posto per l’Università di Teramo, terzo posto per l’Università di Macerata, quarto per l’Università di Foggia, quinto posto per l’Università di Cassino. Ultima posizione per l’Università del Molise.

Politecnici italiani

Il migliore fra i Politecnici, resta il Politecnico di Milano seguito dallo Iuav di Venezia, dai Politecnici di Torino e di Bari.
Piccola curiosità: esiste una differeza fondamentale tra politecnici e università; infatti i primi, a differenza dei tradizionali atenei, si occupano di argomenti prettamente tencologici (soprattutto architettura e ingegneria) e godono di una notevole autonomia dal punto di vista amministrativo e tributario. Rispetto a questa impostazione al giorno d’oggi gli argomenti, le materie e soprattutto i dipartimenti hanno subito una propria evoluzione; basti pensare che oggi il Politecnico di Milano ospira anche un corso in design.

Università private

Tra i grandi atenei non statali (da 10.000 a 20.000 iscritti) si conferma l’Università Bocconi, secondo posto per l’Università Cattolica. Tra i medi atenei non statali (che contano da 5.000 a 10.000 iscritti) primeggia la Luiss e tra i piccoli atenei non statali (fino a 10.000 studenti iscritti) conquista il primato la Libera Università di Bolzano seguita dalla Liuc-Università Cattaneo. Un dato interessante riporta come sempre più studenti che intraprendono gli studi universitari si allontanano da casa per proseguire il proprio percorso di formazione.

Anche coloro che vivono – per loro fortuna – in città dove le università sono valide decisono di trascorrere qualche anno da “fuori sede”. Le ragioni della scelta sono molteplici (dalla voglia di non vivere più con i genitori alla voglia di buttarsi nella mischia) e non sempre sono attribuibili alla volontà di raggiungere una località con un’università migliore. Come si suol dire: chi ha il pane, non ha i denti.