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L'uomo albero: le foto di un uomo simile a un tronco per la malattia

L'uomo albero: le foto di un uomo simile a un tronco per la malattia

Una patologia particolare e grave. Una malattia che trasforma l'epidermide in una corteccia. 16 gli interventi cui l'"uomo albero" ha dovuto sottoporsi. È stato definito "uomo albero". La storia è quella di un uomo affetto, fin dalla nascita, di una patologia molto singolare e rara. Nel gergo med...

Una patologia particolare e grave. Una malattia che trasforma l’epidermide in una corteccia. 16 gli interventi cui l'”uomo albero” ha dovuto sottoporsi.

È stato definito “uomo albero“. La storia è quella di un uomo affetto, fin dalla nascita, di una patologia molto singolare e rara. Nel gergo medico specialistico, trattasi di una epidermodisplasia verruciforme. Questa malattia conduce alla copertura di mani e piedi con papule, squame ed escrescenze il cui risultato ricorda la corteccia di un albero. Ne derivano, oltre a evidenti conseguenze estetiche, soprattutto una serie di disagi logistico-motori difficili da gestire nella quotidianità e all’interno delle proprie relazione interpersonali. Più nel dettaglio, l’epidermodisplasia verruciforme nasce da un’abnorme suscettibilità della pelle al relativo virus, portando a un’infezione cronica e disseminata del derma.

Abul Bajandar soffre di questo disturbo fin da bambino. La sua vita è diventata complessa da affrontare, a partire dalle azioni quotidiane più elementari come vestirsi, nutrirsi o lavarsi. Abul, nel corso degli anni, si è sottoposto a molti trattamenti medici. Ma senza risultato. La situazione del giovane, però, ha suscitato l’interesse di alcuni specialisti che, appassionatisi alle dinamiche di questo caso, hanno deciso di dare inizio a un percorso di tentativi che risolvessero il problema e conducessero l’uomo a riabbracciare la sua vita normale. Abul Bajandar, quindi, si è sottoposto a ben 16 interventi differenti. Nel corso del tempo, la sua condizione è mutata. I suoi arti sono stati mondati dalle escrescenze che li ricopriva e ora può finalmente condurre un’esistenza dignitosa. E libera.