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USA 2016, Hillary Clinton: la sconfitta? tutta colpa dell’FBI

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La sconfitta di Hillary Clinton alle presidenziali USA 2016 sarebbe tutta colpa dell’FBI. Ad affermarlo sarebbe stata la stessa Hillary Clinton. L’esito delle elezioni presidenziali appena concluse negli Stati Uniti d’America ha lasciato molti esperti a bocca aperta. La favorita, la candidata...

La sconfitta di Hillary Clinton alle presidenziali USA 2016 sarebbe tutta colpa dell’FBI. Ad affermarlo sarebbe stata la stessa Hillary Clinton.

L’esito delle elezioni presidenziali appena concluse negli Stati Uniti d’America ha lasciato molti esperti a bocca aperta. La favorita, la candidata democratica Hillary Clinton, è finita sconfitta contro ogni previsione. A vincere è stato il super miliardario repubblicano Donald Trump, ora 45 esimo presidente degli Stati Uniti.

Mentre ancora, in ambienti democratici, ci si interroga sulle ragioni di una sconfitta così clamorosa e dura – anche e soprattutto in termini di numero di grandi elettori conquistati – Hillary Clinton ha dato la sua lettura dei fatti.

L’interpretazione della sconfitta secondo Hillary Clinton

Secondo quanto ha riportato il sito politico.com, ripreso in Italia dall’agenzia di stampa Ansa, la ex candidata democratica alla Casa Bianca e ex segretario di Stato avrebbe tenuto una conference call con i maggiori finanziatori della campagna elettorale. A loro avrebbe detto che la colpa della sconfitta è tutta dell’FBI e del suo direttore James Corney.

Fatale la seconda lettera del direttore James Corney alla vigilia del voto

Non è solo questione della lettera di fine ottobre, in cui si rilanciava lo scandalo dell’email gate con la notizia dei 650 mila nuovi documenti. Piuttosto, secondo Hillary Clinton, il vero danno sarebbe arrivato alla vigilia del voto, quanto Corney ha inviato al Congresso la seconda lettera, quella in cui si annunciava che tutte le email erano state analizzate e che non sussistevano gli estremi per alcun capo di imputazione. Una mossa che, secondo Hillary Clinton, non solo non ha chiarito davvero la situazione (come ha fatto notare proprio Donald Trump, il fatto di avere effettuato il controllo di una tale mole di documenti in poco più di una settimana è tutto sommato poco credibile) ma ha “risvegliato” gli elettori di Trump.