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Usa, cyberguerra contro l'Isis: è la prima volta

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La guerra passa anche e soprattutto dal web. Lo ha fatto capire in modo assai chiaro lo Stato Islamico, Daesh, che nella capacità di propaganda ha un riconosciuto punto di forza, grazie alla quale attrae e fidelizza gli utenti come potrebbe fare qualunque altro servizio internet, con la differenza ...

La guerra passa anche e soprattutto dal web. Lo ha fatto capire in modo assai chiaro lo Stato Islamico, Daesh, che nella capacità di propaganda ha un riconosciuto punto di forza, grazie alla quale attrae e fidelizza gli utenti come potrebbe fare qualunque altro servizio internet, con la differenza per nulla trascurabile che quegli utenti sono miliziani disposti alla guerra e al terrorismo.

Ma il Califfato non è certo da solo. Quella delle violazioni di server che dovrebbero risultare inaccessibili è notizia non così sporadica come ci si potrebbe attendere, segno che le la cyberguerra è già in corso: Usa, Russia, Cina, Corea del Nord, Iran e Europa ne sono, a vario titolo, i protagonisti. Negli Stati Uniti esiste il Cyber Command, sezione della National Security Agency creata circa sei anni fa e specializzata in guerra sul web, e, ora, sembra che questa unità sia sul punto di passare per la prima volta ad un ruolo offensivo.

“Lasceremo cadere cyberbombs” ha dichiarato il Segretario della Difesa Usa Robert O. Work, riassumendo ciò che gli Usa intendono fare d’ora in avanti, almeno nei confronti dell’Isis. Per la prima volta, si passa ad un attacco informatico, che, secondo quanto spiegato dal New York Times, avrebbe lo scopo di distruggere la capacità di Daesh di attrarre nuove reclute e coordinare tutte le proprie attività, inclusi il pagamento degli stipendi e la diffusione del proprio messaggio propagandistico.