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USA, perché è stata aperta un’inchiesta sull’FBI

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Negli USA il Dipartimento di Giustizia ha deciso di aprire un’inchiesta sull’operato dell’FBI durante le presidenziali 2016. Strascichi delle elezioni presidenziali USA vinte da Donald Trump. L’ex tycoon si insedierà alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio e, fra le prime problematiche che...

Negli USA il Dipartimento di Giustizia ha deciso di aprire un’inchiesta sull’operato dell’FBI durante le presidenziali 2016.

Strascichi delle elezioni presidenziali USA vinte da Donald Trump. L’ex tycoon si insedierà alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio e, fra le prime problematiche che si troverà ad affrontare, ci sarà ancora qualcosa che avrà a che fare con Hillary Clinton, sua avversaria in campagna elettorale.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha infatti stabilito di aprire un’inchiesta in relazione all’operato dell’FBI nell’ambito dell’email gate, lo scandalo che ha perseguitato Hillary Clinton negli ultimi mesi.

Stabilire se l’FBI ha agito in modo regolare

L’indagine avrebbe lo scopo di stabilire se il Bureau abbia agito in modo regolare, specie in rapporto alla tempistica, o se ci siano state ingerenze di natura politica.

Immediata la reazione di Donald Trump, che su Twitter ha commentato la notizia chiedendosi perché “protestano i sostenitori di Hillary Clinton”, visto che quest’ultima, alle elezioni, “non avrebbe neppure dovuto partecipare” (visto il suo coinvolgimento nell’email gate).

Barack Obama estraneo alla scelta del Dipartimento di Giustizia

Il presidente ha colto l’occasione per rimarcare che la sconfitta dei democratici non ha nulla a che fare con l’FBI o con altri fattori, perché Hillary Clinton “ha perso perché ha fatto campagna elettorale negli Stati sbagliati, senza entusiasmo”.

A condurre l’indagine sarà Michael E. Horowitz, ispettore generale del Dipartimento di Giustizia, che ha fatto sapere che il lavoro si concentrerà sul fatto se siano state “divulgate impropriamente informazioni riservate” o meno, nonché – anzi, soprattutto – sul “timing”, cioè sulla tempistica, scelta dall’FBI e dal suo direttore James Corney (la notizia delle nuove email di Hillary Clinton fu resa nota a due settimane dal voto decisivo dll’8 novembre 2016).

Dalla Casa Bianca, il portavoce Josh Earnest, al fine di evidenziare l’estraneità del presidente uscente Barack Obama rispetto all’intera vicenda, ha puntualizzato che “le decisioni prese dagli ispettori generali sono indipendenti e questa Amministrazione ha protetto assiduamente la loro indipendenza”