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Venerdì 25 gennaio, Concerto di musiche composte nel lager di Terezin

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Concerto di musiche composte nel lager di Terezin Al pianoforte M° Orazio Sciortino Presentazione del concerto a cura di Luigi Pestalozza INGRESSO LIBERO Un concerto per non dimenticare mai gli orrori dell’Olocausto. Nella ricorrenza del Giorno della Memoria, il M° Orazio Sciortino...

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Concerto di musiche composte nel lager di Terezin

Al pianoforte M° Orazio Sciortino

Presentazione del concerto a cura di Luigi Pestalozza

INGRESSO LIBERO

Un concerto per non dimenticare mai gli orrori dell’Olocausto. Nella ricorrenza del Giorno della Memoria, il M° Orazio Sciortino eseguirà brani composti da tre musicisti di origine ebraica – Viktor Ullmann, Gideon Klein, Erwin Schulhoff – internati nel campo di Theresienstadt (Terezin).
Tra il 1941 e il 1945, la città-fortezza di Terezin (in Cecoslovacchia) divenne un campo di smistamento per decine di migliaia di deportati verso Auschwitz. La particolarità di questo lager fu la decisione del Terzo Reich di utilizzarlo come strumento di propaganda, parlandone addirittura come del “ghetto-paradiso”. Nello spiazzo principale della cittadella, infatti, venne eretto un palcoscenico, dove i prigionieri, al termine della giornata di lavoro, potevano dedicarsi in totale libertà (…) alle loro attività artistiche. Molti musicisti vennero così convogliati verso Terezin (dove venne addirittura girato un film-documentario dal titolo “Il Führer dona una città agli ebrei”, di evidente funzione propagandistica).
Grazie all’ingegno e alla passione degli artisti internati, tra cui proprio Gideon Klein, uno degli organizzatori della vita culturale nel campo (fu ucciso ad Auschwitz nel 1945), si poté ricominciare a scrivere musica, a eseguirla, magari con strumenti costruiti con materiali di recupero, e ad ascoltarla.
Molti musicisti di solida carriera lavorarono intensamente nei tre anni di “vita artistica” del Campo di Terezin. Victor Ullmann era sicuramente il più famoso. Già allievo di Arnold Schônberg, Ullmann scrisse la sua opera più importante, “L’Imperatore di Atlantide”, in cui (anche grazie al bel testo espressionista, scritto dal giovane poeta Peter Kien) riesce a denunciare l’assurda realtà del Campo, della Germania e del mondo tutto. Ullmann morirà ad Auschwitz nell’ottobre del 1944.

segue programma

Programma

Viktor Ullmann Sonata n° 1 op. 10
(1898 – 1944) Molto agitato
Andante (quasi marcia funebre). Omaggio a Gustav Mahler
Adagio. Presto

Gideon Klein Sonata
(1919 – 1945) Allegro con fuoco
Adagio
Allegro vivace

Erwin Schulhoff Suite dansante en jazz
(1894-1942) 1. Stomp
2. Straight
3. Waltz
4. Tango
5. Slow
6. Fox-trot

Note al programma del concerto, a cura del M° Orazio Sciortino
Viktor Ullmann, Gideon Klein, Erwin Schulhoff furono tra i compositori più rappresentativi di quella produzione musicale che passa sotto il nome di “musica degenerata”, la musica delle avanguardie storiche di primo Novecento proibita dal nazifascismo. Se Ullmann rimase celebre per la sua opera per bambini “Brundibar” (eseguita ben 55 volte dai bimbi di Terezin), Klein e Schulhoff sono più noti per la loro produzione da camera. Significativa è anche la loro musica per pianoforte, pienamente collocata nel solco delle avanguardie storiche di primo ‘900, e innovativa per scrittura e tecniche compositive utilizzate.
La caratteristica che accomuna i tre compositori presentati in questo programma è quella di rappresentare una sintesi formidabile tra l’espressionismo europeo, la codificazione scritta di gestualità provenienti dal jazz americano, il rigore formale nell’improvvisazione. È infatti nel ciclo delle sue sette “Sonate per pianoforte”, che Viktor Ullmann (Teschen 1898 – Auschwitz-Birkenau, 1944) compie un percorso stilistico ricco di interesse, dalle densità armoniche espressioniste alla ricerca di una semplicità quasi neoclassica delle ultime composizioni scritte proprio a Terezin. La Prima Sonata op.10 consta di tre movimenti (Molto agitato-Andante-Presto) ed è la più breve delle sette, oltre che formalmente la più concisa. Si tratta di un omaggio a Mahler, come l’autore stesso scrive nell’incipit della “Marcia funebre del movimento”, e di un omaggio alle profetiche e desolate visioni di un artista europeo che porta sulle sue spalle il peso gravoso di una fine prossima a venire.
Altrettanto concisa è la Sonata per pianoforte di Gideon Klein (Přerov-Moravia, 1919 – Fürstengrube, 1945). Scritta proprio nel campo di Terezin, la composizione presenta la tradizionale ripartizione in tre movimenti (un quarto fu solo abbozzato e non fu mai terminato), di cui il primo è decisamente il più complesso per l’articolazione della sua struttura interna. Le frequenti escursioni dinamiche e le figurazioni ritmiche concitate danno al pezzo intermedio un’impronta estremamente inquieta. L’ultimo movimento è una sorta di danza composta da sezioni contrapposte e contrastanti; il progressivo addensarsi della scrittura porterà a dinamiche crescenti sino al fortissimo.
Figura complessa ed enigmatica, Erwin Schulhoff (Praga, 1894 – Weißenburg in Bayern, 1942) è uno dei compositori più geniali del XX secolo; il suo linguaggio rappresenta la felice confluenza dei linguaggi delle avanguardie di primo ‘900. La sua formazione accademica risente dei contatti con la musica di Hindemith e Schonberg, del mondo della “Cabaret-Musik” di Hans Eisler e Kurt Weill, e del pianismo jazz americano degli anni Venti. La produzione di Schulhoff è vastissima e comprende composizioni orchestrali e molta musica da camera, ma è al pianoforte che il compositore ceco ha dedicato la maggior parte della sua opera. La Suite dansante en Jazz fu scritta nel 1931 e consta di sei movimenti (Stromp, Strait, Waltz, Tango, Slow, Fox-trot), tutte danze delle tradizioni europee ed americane come il Waltz e il Tango, sino a stili del jazz come lo Straight o lo Slow. L’osmosi di diversi mondi espressivi (il jazz, il blues e la tradizione cosiddetta “colta” occidentale) fa di questo lavoro la rivelazione geniale di un compositore cardine della storia della musica. Schulhoff fa quindi parte di quelle figure necessarie nella comprensione della complessa e sfaccettata natura della musica del XX secolo.

ORAZIO SCIORTINO

Orazio Sciortino (classe 1984) è pianista e compositore. Le sue “Cadenze per i concerti per pianoforte e orchestra di Mozart” sono state pubblicate da Ricordi-Universal nel 2007. Altre sue composizioni sono eseguite in Italia e all’estero in festival importanti e sedi prestigiose: Festival Internazionale di Portogruaro, Orchestra Cantelli (Serate Musicali di Milano al Teatro Dal Verme), Beethoven Festival di Bonn, Barge Music Festival di New York, I Cameristi della Scala, Beijing Modern Music Festival, Conservatorio di Ginevra, Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano, Teatro alla Scala, Ensemble Musagète di Vicenza, Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano (stagione 2012/2013), etc.

L’attività di pianista concertista, sia da solista sia con prestigiose orchestre, lo porta a esibirsi in ambiti di rilievo internazionale: Sala Verdi di Milano (Società dei Concerti), Ferrara Musica, Accademia Filarmonica di Bologna, Teatro Rossini di Pesaro, Teatro Politeama di Palermo, Teatro Dal Verme di Milano (Serate Musicali), Teatro Greco di Siracusa, MiTo Settembre Musica 2012, I Concerti del Quirinale (in diretta su Rai Radio 3) etc. Si è inoltre esibito in Polonia, Germania (Konzerthaus di Berlino, Musikhochschule di Mannheim etc.), Kenya, Spagna, Serbia, Svizzera (Semaines Musicales de Crans Montana, Montreux Jazz Festival), Malta, Francia (Salle Molière di Lyon, Bel Air Festival etc..), Canada (Orford Festival e, su invito di Louis Lortie, Ottawa Chamber Music Festival), Serbia, Scozia, Libano, Giordania, Lituania, Romania etc..

Ha recentemente debuttato al Teatro alla Scala di Milano, in veste di direttore e solista, eseguendo, in prima esecuzione moderna, il Concerto per pianoforte e orchestra di Fumagalli, accompagnato dall’orchestra i Cameristi della Scala. Ha registrato per Rai Tre, Radio Tre, Radio Classica, Radio Svizzera Italiana e per le case discografiche Dynamic (il CD “Franz Liszt, An orchestra on the piano), Bottega Discantica (Adolfo Fumagalli 1828-1856, composizioni per pianoforte), Limen Music (Ciurlionis artista europeo) e Sony Classical (“The Italian Wagner).

Ha lavorato con gli editori Mazzotta e Skira su progetti riguardanti rapporti tra arti visive e musica. Si occupa di divulgazione musicale in veste di conferenziere e pianista, proponendo percorsi di guida all’ascolto e lezioni-concerto. Siracusano di nascita, ha compiuto gli studi di pianoforte nella sua città per poi diplomarsi brillantemente all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col maestro” di Imola, dove ha studiato con Boris Petrushansky, Michel Dalberto e Louis Lortie. Ha inoltre compiuto, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode, gli studi di composizione sotto la guida di Fabio Vacchi presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, città dove tutt’ora vive.