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Venezuela: esplodono bombe davanti il tribunale di giustizia

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L'elicottero è stato pilotato dall'ispettore della polizia scientifica Oscar Pérez, è attualmente ricercato dalle forze speciali del governo.

La tensione in Venezuela è sempre a livelli altissimi, ieri è avvenuto l’ultimo episodio dove nella capitale Caracas un elicottero si è fermato sopra la Tribunale supremo di giustizia e ha lanciato alcune bombe. Nello stesso momento un attacco del genere con decine di colpi di arma da fuoco anche presso il ministero dell’Interno.

Fortunatamente nessun è stato ferito grazie al fatto che la Guardia Nazionale ha subito respinto l’attacco ed immediatamente transennato l’area. Molti sono stati i veicoli militari che hanno circondato il Palazzo di Miraflores per difendere il governo e la capitale Caracas è stata messa in sicurezza con una serie di posti di blocco.

Il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro, ha denunciato tale attacco terroristico da parte della destra che da mesi sta combattendo per tornare al voto per eliminarlo dall’attuale governo. Infatti, secondo la versione governativa, l’attacco è stato organizzato dall’ex-ministro degli Interni e della Giustizia, Miguel Rodriguez Torres.

Più tardi l’autore dell’attacco al Tribunale supremo di giustizia si è autodenunciato con un video su Instagram. L’elicottero è stato pilotato dall’ispettore della polizia scientifica Oscar Pérez, accusato di avere rapporti stretti con la CIA ed è attualmente ricercato dalle forze speciali del governo.

L’elicottero, presumibilmente rubato dalla base aerea Francisco de Miranda, ha prima sorvolato la sede del Ministero degli Interni e della Giustizia e girato, dove un gruppo di giornalisti stava celebrando la giornata della stampa. Dopo aver sganciato le bombe è atterrato sul tetto di un condominio residenziale La Trinidad, a sud est di Caracas, per poi perdersi in una direzione sconosciuta.

Avrebbe lasciato però uno striscione con la scritta “Libertà 350”, facendo riferimento all’ articolo della Costituzione che autorizza i venezuelani a ignorare il regime che viola le garanzie democratiche e minare i diritti umani. Il manifesto è stato firmato da “una alleanza di funzionari militari, poliziotti e civili, alla ricerca di un equilibrio e contro questo governo transitorio e criminale che non appartiene a nessuna tendenza politica o di partito: siamo nazionalisti, patrioti ed istituzionalisti“. Perez chiede le dimissioni del presidente Nicolas Maduro e ha invitato la popolazione venezuelana ad unirsi contro l’esercito e alla polizia per combattere il governo.