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Ventottenne si licenzia per godersi la vita: 'Non lavorerò mai più'

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A 28 anni non vuole più lavorare. La sua intenzione è ora quella di godersi la vita: è questo quello che ha scritto un giovane programmatore di computer.

A ventotto anni non vuole più lavorare. La sua intenzione è ora quella di godersi la vita. E’ questo quello che appare all’interno di un blog apparso sul sito Vox scritto da un giovane programmatore di computer. Il ragazzo ha poi spiegato cosa lo ha portato alla scelta di licenziarsi, rifiutando anche il pensiero di un altro futuro lavoro. La decisione del giovane è arrivata nonostante il buon lavoro e il buono stipendio che comunque percepiva.

Si vuole godere la vita

Un giovane ventottenne ha deciso di dire addio al suo lavoro. ma non solo. Ha pure affermato di non voler trovare più un nuovo impiego. E’ questo quello che ha scritto un giovane programmatore di computer all’interno di un blog apparso sul sito Vox.

Il giovane ha poi spiegato i motivi che lo hanno spinto a decidere di licenziarsi, rifiutando anche il pensiero di un altro futuro lavoro. Nonostante il buon lavoro che aveva e il buon stipendio che percepiva, il giovane è fermamente convinto della sua scelta. Secondo il suo parere, il vero sogno è quello di poter fare qualcosa che davvero si ama, non diventando un ingranaggio della macchina di qualcun altro.

Nel suo blog, il ragazzo attraverso una metafora illustra cosa significhi riempire le giornate con il solo lavoro. Aggiunge che ama molto fare picnic e di volerne fare più possibili. Ma ovviamente l‘ostacolo principale riguarda le quaranta ore lavorative settimanali.

La spiegazione

Nel blog scritto dal giovane, condiviso più di quattromila volte, è inizialmente presente un primo disegno. I giorni sono assolati, con la possibilità di fare picnic ogni volta che si vuole. Ma tutto cambia se al disegno vengono aggiunte le ore lavorative.

Fulmini, pioggia, tempeste arrivano improvvisamente a squarciare in due le giornate. C’è ancora spazio per poter fare un picnic, ma si tratta comunque di un tempo ridotto, che ci si deve godere prima che le nuvole tornino nuovamente il giorno successivo.

Attraverso questa semplice metafora, il ragazzo spiega quello che il lavoro è diventato per lui. Ovvero una “costante, cupa interruzione”. Nonostante ribadisca la sua passione per la programmazione, spiegando di avere moltissime idee per videogame e nuovi linguaggi.

Il problema, però, secondo il giovane è che questi sono solamente sogni, che poco hanno a che vedere con quelli del suo datore di lavoro. Ha cercato di fare del suo meglio per trovare un punto di incontro tra le due parti. Ma alla fine, la voglia di prendere uno stipendio per un determinato periodo di tempo ha preso il sopravvento.

Fino a quando la tensione è diventata per lui qualcosa di insostenibile. Quindi qualcuno o qualcosa doveva essere sacrificato. E la sua scelta è stata quella di sacrificare il lavoro. Per sua fortuna ha ritrovato alcuni suoi vecchi progetti, da poter eventualmente far frutta in futuro. Quello che succederà però ancora non si sa, con un mutuo da pagare e le spese quotidiane da affrontare.

“Mi sono licenziato solo da una settimana, ho l’impressione che sia stata un lungo weekend di libertà. Sono più felice, dormo meglio, mi lascio interrompere dal mio gatto”, ha cocnluso il giovane programmatore nel suo blog.