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Vertice Renzi Merkel Hollande: l'Ue non è finita dopo la Brexit

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Ieri a cena sull'incrociatore Garibaldi, Renzi, Merkel e Hollande hanno discusso del futuro dell'Europa. L'Ue è la risposta ai problemi, non il problema. A Ventotene, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande hanno discusso s...

Ieri a cena sull’incrociatore Garibaldi, Renzi, Merkel e Hollande hanno discusso del futuro dell’Europa. L’Ue è la risposta ai problemi, non il problema.

A Ventotene, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande hanno discusso soprattutto di futuro. I temi principali sono stati gli investimenti in ricerca e nell’ambito del digitale, la cultura, il servizio civile europeo e, in generale, i giovani.

Sullo sfondo, l’Europa, attaccata come mai prima d’ora quest’anno e che i tre leader difendono invece a spada tratta. “L’Europa” ha detto Angela Merkel, “è venuta da momenti bui ed è diventata una realtà”, per la quale occorre garantire oggi sicurezza e la possibilità di “vivere secondo i nostri principi”. “Molti hanno pensato che dopo la Brexit l”Ue fosse finita” ha aggiunto Renzi, “non è così, abbiamo voglia di scrivere il futuro”.

La cooperazione è il tema al centro del dibattito, specie per quanto riguarda i migranti. La Germania, come ha sottolineato la cancelliera Merkel, “ha cambiato la propria posizione” e ora chiede “più cooperazione europea”. Nell’esporre i numeri degli sbarchi (102 mila migranti sulle coste italiane – erano 103 mila l’anno scorso), Renzi ha evidenziato la necessità di “fare di più come Ue per bloccare le partenze e aiutare chi ha davvero bisogno”.

Il presidente Francois Hollande ha espresso le proprie convinzioni su ciò che occorrerebbe per rendere più efficace la gestione dei migranti. “Dobbiamo proteggere meglio le frontiere europee” ha detto Hollande, “e condividere di più le informazioni di intelligence” e disporre di “maggior coordinamento, più mezzi e più risorse nel settore della difesa”. L’Europa deve proteggersi, ha poi aggiunto il presidente francese, “ma anche accogliere chi è spinto all’esilio mettendo spesso a rischio la propria vita”.